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A Napoli il Concilio del Mezzogiorno: cento vescovi del Sud Italia riuniti per i giovani e il lavoro

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Un Concilio delle chiese del Sud: a Napoli nei giorni 8 e 9 febbraio, al Centro Congressi della Stazione Marittima, Chiesa e Lavoro, quale futuro per i giovani del Sud?, convegno, promosso dall’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, che vede la partecipazione, per la prima volta nella storia della Chiesa, delle Conferenze Episcopali della Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.  Un evento in cui la Chiesa italiana riprenderà il discorso mai interrotto del suo impegno per il Mezzogiorno. Come a dire, e a ribadire, che il Sud non può essere, tantomeno per la Chiesa, un problema a sé.

Il Convegno – Previsti in arrivo oltre cento vescovi dell’Italia meridionale. Verrà posta l’attenzione ad un problema di natura etica, morale e religiosa, in cui la Chiesa sente come una missione quella di interessarsi al ben essere della persona. Una occasione per fare proposte alle istituzioni, alle quali la Chiesa non vuole sostituirsi, ma proporre una alleanza  per indicare soluzioni concrete che diano ai giovani un segno di speranza. Proposte che non hanno la presunzione di poter risolvere la questione lavoro, ma di offrire un segnale fattivo e concreto, inteso anche come un richiamo alla solidarietà sociale. Nel corso del convegno protagonisti i giovani, ed I vescovi in loro ascolto, che metteranno a confronto le esperienze positive finora  intraprese.

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Il programma- Il mercoledì 8 febbraio con inizio alle ore 11.00, i saluti del cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, del Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e di monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione Episcopale Cei  per i problemi sociali e il lavoro. Gli interventi di Adolfo Russo, teologo della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale,  le testimonianze dei giovani che raccontano la situazione delle rispettive regioni, i lavori di gruppo con referenti delle varie diocesi. Proiezione di filmati a cura del Tgr Rai  Campania e Inail Puglia. Il giovedì 9 febbraio, dopo la celebrazione eucaristica nella basilica di San Francesco di Paola prevista per le ore 8.30, presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, la relazione di Leonardo Becchetti, economista dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, gli interventi di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, e quelli  per il Governo,  di Claudio De Vincenti, ministro per il Mezzogiorno, e per le Regioni, di Vincenzo de Luca,  presidente Regione Campania. A conclusione la lettura e firma del messaggio finale.

I giovani e i mali del Sud – Disoccupazione, mancanza di infrastrutture, investimenti pubblici sbagliati, clientele e presenza molte volte soffocante della criminalità organizzata;.nel Sud, con ritmi sempre crescenti e pochissime eccezioni, i tassi di disoccupazione giovanili sono schizzati in alto, rendendo la situazione dell’Italia meridionale particolarmente problematica.  I giovani del Sud Italia sono le prime vittime della crisi economica e occupazionale che sta colpendo il Mezzogiorno del nostro Paese. Il Sud è a rischio di desertificazione industriale e il mercato del lavoro locale è tornato ai livelli di quarant’anni fa. Sono la nuova generazione di migranti, sopratutto studenti e laureati, accrescendo sempre più la cosiddetta fuga di cervelli. Di recente, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato: <<Non possiamo abbandonare un’intera generazione di giovani e il Meridione d’Italia. Il lavoro per tutti è un principio della nostra Costituzione>>.

Omelia di Papa Francesco al Te DeumAbbiamo creato una cultura che da una parte, idolatra la giovinezza cercando di renderla eterna,  ma, paradossalmente, abbiamo condannato i nostri giovani a non avere uno spazio di reale inserimento, perché lentamente li abbiamo emarginati dalla vita pubblica obbligando a emigrare o a mendicare occupazioni che non esistono o che non permettono loro di proiettarsi in un domani. Abbiamo privilegiato la speculazione invece di lavori dignitosi e genuini che permettano loro di essere protagonisti attivi nella vita della nostra società. Ci aspettiamo da loro ed esigiamo che siano fermento di futuro, ma li discriminato e li condannato a bussare a porte che per lo più rimangono chiuse. Se vogliamo puntare a un futuro che sia degno di loro, potremo raggiungerlo solo scommettendo su una vera inclusione: quella che dà il lavoro dignitoso, libero, creativo, partecipativo e solidale.

 

Le dichiarazioni del cardinale Sepe – <<Non è la prima volta che si parla del Sud. Ma questo è un evento destinato ad entrare nella storia della Chiesa. Essa ha ricevuto da Cristo questa missione: andate nel mondo ed interpretate il Vangelo, e  Dio uomo ha voluto prendere le sorti dell’uomo per ridargli dignità. La Chiesa ha la missione di salvaguardare tutto ciò che si riferisce all’uomo. Di fronte ad una giovane comunità che vive un dramma, la Chiesa non passa oltre: si ferma, aiuta a sollevarsi, cura le persone, sino a poter dire ai ragazzi: da oggi in poi voi siete coinvolti in un lavoro utile per la società ma anche per la stessa Chiesa, che vi appoggia e vi è vicina. Del resto è bello che di fronte ai problemi di tutti siamo tutti uniti. E che a Madonna c’accumpagne>>.

 

Una sfida che da Napoli raggiunge  l’Italia intera, per restituire, a chi non ha più fiducia e vede il buio, luce, speranza e futuro.