Metti un convegno nella città eterna, in cui l’arte sposa la fede e diviene bellezza…non si può non coinvolgere e citare alcune delle meraviglie dell’arte sacra di Napoli. Stiamo parlando del XII Convegno teologico pastorale dell’Opera Romana Pellegrinaggi, Il Pellegrinaggio: fede e bellezza, svoltosi a Roma il 30 e il 31 gennaio, all’interno del quale, Alberto Mignani, referente per le attività culturali di Intesa San Paolo, ha illustrato il progetto Restituzioni di Intesa Sanpaolo.
Il Convegno – Appuntamento annuale di rilevanza nazionale, ha visto la partecipazione di sacerdoti, operatori dei pellegrinaggi, esperti dei beni culturali di numerosi Diocesi d’Italia e professionisti del settore artistico-culturale. Un appassionante e partecipato incontro rivolto << a tutti coloro che desiderano approfondire i valori propri di chi ama viaggiare: fede, libertà, ricerca e bellezza>>, così come dichiarato da monsignor Liberio Andreatta, amministratore delegato Orp e direttore dell’Ufficio edilizia di culto – beni culturali – arte sacra del Vicariato di Roma. Una due giorni che ha visto gli interventi, tra gli altri, di monsignore Bruno Forte, arcivescovo metropolita di Chieti – Vasto, padre Marko Rupnik, direttore Centro Aletti, monsignor Marco Frisina, maestro della Cappella musicale lateranense, don Valerio Pennasso, direttore Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, monsignore Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto – Norcia, don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova e dello storico dell’arte Vittorio Sgarbi.
Le Restituzioni – Un programma biennale di restauri di opere d’arte appartenenti al patrimonio del Paese, promosso e curato da Intesa Sanpaolo. Un importante gioco di squadra venutosi a creare con vari enti e partnership, finalizzato alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro immenso patrimonio artistico, con la consulenza scientifica di Giorgio Bonsanti. Una restituzione che comporta un senso di appartenenza recuperata, un riappropriarsi di qualcosa che era nostro e che è andato perduto. Oltre 700 le opere restaurate, più di 150 i siti archeologici, le chiese e i musei, garanti della destinazione pubblica dei propri tesori, che ne hanno beneficiato, un centinaio i laboratori di restauro qualificati, distribuiti su tutta la penisola.
Il sito web – Restituzioni comprende un sito web, http://www.restituzioni.com, che intende presentare al pubblico la totalità delle opere sottoposte a restauro. La presentazione di ciascuna opera prevede la possibilità di accedere a diversi gradi di conoscenza dell’opera. Insieme alle immagini del prima, durante e dopo restauro, alcuni brevi filmati ripropongono flash sulle fasi degli interventi più recenti.
Le Restituzioni napoletane – Tra quelle più rilevanti, Omaggio a San Gennaro, un progetto intervenuto negli anni a difesa del patrimonio artistico partenopeo, sostenendo il restauro di alcuni capolavori appartenenti al Tesoro di San Gennaro; interventi che sono stati affiancati al recupero, di ambito monumentale, degli affreschi seicenteschi della cupola della Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Le opere dell’Omaggio a San Gennaro – Restaurate da Giovanni e Lorenzo Morigi, con la direzione di Laura Giusti: il Ritratto Funerario dell’Arcivescovo di Napoli Uberto D’Ormont e San Paolo, di Lello da Orvieto, splendida testimonianza figurativa del Trecento napoletano; Stauroteca detta di San Lorenzo, di manifattura meridionale; Busto – Reliquiario di San Gennaro, del maestro Etienne, Godefroy, Milet d’Auxerre, Guillaume de Verdelay, in argento dorato, che ospita le reliquie del capo di san Gennaro; Tabernacolo o Tempietto – Reliquiario del Sangue di San Gennaro, legato al miracolo della liquefazione del sangue di san Gennaro; San Michele Arcangelo, di Lorenzo Vaccaro e Giovan Domenico Vinaccia, splendido esemplare della plastica barocca napoletana; gli Affreschi della cupola della cappella del Tesoro di San Gennaro, la monumentale cappella fatta erigere per un voto degli eletti della città al loro patrono perché mettesse fine a una terribile pestilenza scoppiata nel 1527, destinata ad ospitare le reliquie del sangue del Santo.
Le Restituzioni napoletane del 2016 – Cassaforte con sacrificio a Giove, scoperta a Pompei il 29 ottobre 1864 nella Casa di Trittolemo, presente al Museo Archeologico Nazionale; Madonna con il bambino tra i santi Gennaro, Nicola di Bari e Severo, di Filippo Vitale, ora al Museo di Capodimonte; Martirio di San Pantaleone e San Giorgio e il drago, di Gaetano Gandolfi, al Monumento Nazionale dei Girolamini, un dipinto che raffigura in un’unica scena la decapitazione di san Pantaleone e la lotta di san Giorgio contro il drago.
Dichiarazioni – <<Ogni angolo del nostro Paese ha un tesoro da svelare e spesso da salvare, davanti al quale non possiamo rimanere indifferenti. La conoscenza del territorio dove viviamo passa attraverso la comprensione delle opere d’arte che vi sono state prodotte o che vi sono conservate; ognuna di esse racchiude in sé un brano della nostra storia, di un passato in cui troviamo le ragioni del presente e le radici del nostro futuro>>, come ha detto Alberto Mignani al Convegno Orp, convegno dimostratosi di assoluta bellezza.