A Scampia, mamme e figlie insieme si inventano un lavoro, per produrre artigianato, e danno vita al progetto Mammarelle: artigianato, tacchi e latte, curato dai ragazzi di Made in Scampia. Progetto appena partito, aperto a tutte le donne del quartiere, che attraverso qualsiasi forma d’arte o artigianato vogliano creare prodotti per il nascente catalogo di Mammarelle.
Il progetto – Nasce all’ombra delle Vele: le donne del quartiere si mettono insieme e creano lavoro. Un’iniziativa d’imprenditoria femminile che attraverso l’artigianato vuol ridare dignità alle quote rosa del territorio. Donne di tutte le età si stanno riunendo presso la Scugnizzeria, la nuova sede di Made in Scampia, per realizzare con le proprie mani manufatti unici e low cost. Per Pasqua è già possibile acquistare vasi d’arredamento con vetro proveniente dal Portogallo e sabbia di Castel Volturno. Il tutto a prezzi popolari, le prime clienti devono essere le donne del quartiere. I prodotti già acquistabili presso la Scugnizzeria e ordinabili sulla pagina Facebook Made in Scampia, presto potranno essere addirittura spediti in tutta Italia.
Lo scopo – Vi è innanzitutto il tentativo di fare aggregazione femminile, in quartiere dove il tasso di ragazze madri è altissimo. È facile lavorare coi bambini, ma con le donne risulta tutto più difficile, crescono prima, è così che i ragazzi di Made in Scampia si sono inventati questo progetto. Le donne escono fuori dai loro nidi di casalinghe, si incontrano, progettano, si mettono in gioco, guadagnano, utilizzano le mani non solo per pulire e cucinare, ma anche per creare In arrivo già mestoli e cucchiarelle di legno pirografati, nuovi vasi, sculture e tanto altro ancora. Il sottotitolo di Mammarelle è quasi a voler ribadire che si può essere imprenditrici, donne e mamme contemporaneamente, anche in quartiere dove la disoccupazione femminile sfiora il 70%.
Cos’è Scampia – E’ una periferia inserita a sua volta in un’altra periferia. È una specie di Sud nel Sud, un quartiere periferico in una zona, il Mezzogiorno, considerata a sua volta periferica. Scampia faceva parte del tessuto urbano di Napoli ma si è sviluppata in seguito al terremoto dell’Irpinia negli anni Ottanta, quando si decise di spostare gli sfollati nel nord della città. Qui sono state create opere di edilizia popolare, come le Vele, che hanno accolto il sottoproletariato urbano per decentrare il disagio dei quartieri problematici del centro, come i Quartieri Spagnoli o Forcella.
Le donne di Scampia – Sono davvero molto coraggiose, lottano davvero contro la camorra e la criminalità organizzata e lo fanno quotidianamente mandando i figli a scuola. Hanno capito che per sconfiggere la mafia bisogna combattere l’ignoranza. Ci sono centinaia di donne che seguono i propri figli fin all’interno delle classi, vanno a parlare periodicamente con le insegnanti o la preside e si accertano che i figli facciano tutti i compiti a casa. Ma soprattutto non facciano deviazioni sul tragitto casa-scuola-casa.
Made in Scampia – è un marchio che mette insieme decine di realtà del territorio di Scampia e della Campania. Associazioni, case editrici, artigiani, birrifici, ristornati, compagnie teatrali, che si sono unite per restare nel territorio e provare a trasformarlo attraverso il lavoro giovanile, la produzione di qualità e il racconto di ciò che i media non dicono. Un progetto di contrasto alla criminalità organizzata, il tentativo di ribadire che ciò che Scampia produce non è solo l’eroina, la cocaina e i morti ammazzati, ma anche imprese coraggiose composte da giovani che non emigrano. È anche cooperazione tra imprese, scuole ed enti sportivi, che dialogano sul territorio per la creazione di corsi di formazione professionali dedicati ai ragazzi dell’area nord di Napoli.
Da Mammarelle in poi – Sarà la base per un progetto di incubatore di imprese che vedrà la luce nel prossimo autunno presso la Scugnizzeria, luogo dove sta nascendo una bottega speciale, la Piazza di Spaccio Creativa, dove non si vende la dama bianca, ma la regina dignità.