<<Tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, affinché il mondo creda che tu mi hai inviato> (Gv 17,21). L’ecumenismo come cammino di unione tra fratelli separati: Pentecoste, un momento di preghiera ecumenico e di riflessione a Napoli, il 25 maggio, a cura del Gruppo Interconfessionale di Attività Ecumeniche di Napoli (GIAEN), presso Chiesa Ortodossa Russa di Andrea Primo Apostolo, in via Leonardo Rodinò nr 20. Un’ottima opportunità per pregare insieme chiedendo il dono dell’unità. A me per prima, nel pensare all’incontro, è venuto da chiedermi: quando si appartiene a diverse confessioni cristiane come ci si comporta nei momenti di incontro? Come si prega insieme tra fratelli separati? Si può davvero parlare di celebrazioni comuni? E’ possibile riunirsi assieme senza tradire le diverse identità, ma anzi valorizzando ciò che ancora unisce le differenti comunità cristiane? Le risposte nell’esperienza vissuta.
La preghiera insieme – L’incontro, molto partecipato, ha visto riunirsi le componenti evangelica, cattolica e ortodossa. Presenti il parroco della Chiesa Ortodossa Russa di Sant’Andrea Apostolo, Padre Mykhailo Povaliaiev, monsignor Gaetano Castello, docente di Sacra Scrittura presso la facoltà teologica e delegato per l’Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della Curia di Napoli, Elisabetta Kalampouka, delegata ecumenica della Chiesa ortodossa a Napoli, il pastore Giuseppe Verrillo, della Chiesa Apostolica Italiana e della Chiesa Libera di Volla, Cristina Gambardella Luongo, del Consiglio Ecumenico Regionale, don Enzo Lionetti, collaboratore per l’Ecumenismo a Napoli e Lucia Antinucci, dell’Amicizia Ebraico Cristiana. Molti i fedeli presenti. Due i momenti dell’evento: dopo un incontro privato tra i membri del Direttivo GIAEN, si sono svolti momenti di preghiera con la celebrazione dei Vespri, in occasione della ricorrenza dell’Ascensione, che per la Chiesa ortodossa ricorre il 25 maggio, in vista della Pentecoste. Forte la percezione del bisogno dell’unione e della preghiera comune. Tutto svoltosi in silenzioso raccoglimento. Un pregare insieme, dove la stessa diventa elemento di unione. Un incontro come un segno della Provvidenza che induce al riconoscersi come un unico, ed a prendere coraggio nel proseguire in questa direzione. Perché quanto più si riuscirà a far incontrare le persone in questo cammino, tanto più si apriranno le porte.
Dopo la celebrazione, le riflessioni dei partecipanti- Mykailo Povaliaiev: <<C’era nella Chiesa un periodo in cui eravamo una sola cosa, nel primo millennio. Tutti i cristiani uniti dall’Occidente e all’Oriente. Il nostro obiettivo è raggiungere l’unità, ed è per questo che oggi con piacere vi accolgo qui nella mia chiesa. Andiamo avanti a piccoli passi, con fiducia, rendendoci conto che dobbiamo proseguire con la preghiera comune e con gli incontri>>.
Gaetano Castello: <<Siamo qui riuniti in un clima di alta spiritualità, in un tempo che ci invita alla preghiera, quello della Ascensione, che ci mette in cammino. Il cammino che stiamo compiendo sta dando buoni frutti. Ricordo l’incontro, in questo stesso luogo, di un anno fa, con il Patriarca russo che accolse questa Chiesa come luogo di unione tra la comunità russa e quella cristiana. È da qui il vedere come i fatti della Chiesa stanno cambiando il senso religioso, interpretati dallo Spirito Santo. La preghiera e la condivisione, in un arricchimento reciproco, con un comune denominatore, quello dello Spirito, uniti nella preghiera>> .
Giuseppe Verrillo: <<Stiamo vivendo un momento di spiritualità, come non accade da tempo. Parole come Ascensione e Pentecoste sembrano sparite nel mondo di oggi. Lo Spirito Santo come un inno alla gioia dell’essere. Uscire e condividere momenti di preghiera>>.
Napoli e l’ecumenismo – Da sempre città aperta al mondo, disponibile alle relazioni umane e culturali, già alcuni decenni fa si è proposta come centro di importanti realtà che hanno promosso il dialogo tra gli esponenti delle diverse confessioni religiose presenti sul territorio. Tuttavia, lo scenario internazionale, con cui si è aperto il secondo millennio, ha sembrato avere indebolito l’azione di gruppi e associazioni che tentano di promuovere le pacifiche relazioni umane; ed in questo contesto, che anche le iniziative ecumeniche sembrano avere perso l’entusiasmo originario. Ma, in una realtà semplice, passionale, e vera come quella della metropoli campana, forte è la convinzione che proprio in questa situazione di crisi l’ecumenismo vada rilanciato, per contrastare ogni atteggiamento di chiusura, di difesa esclusiva dei propri interessi e di rifiuto di quei processi di inclusione e di integrazione, fondamentali e necessari nella società.
GIAEN – La fondazione ufficiale del gruppo risale al 18 novembre 1974, quando i membri di diverse confessioni cristiane presenti nella città di Napoli vollero impegnarsi a partecipare stabilmente ad incontri ed attività di tipo ecumenico, intese come servizio per le rispettive chiese e comunità e per la nostra città. Per l’adesione al Gruppo fu seguita la linea del Consiglio Ecumenico delle Chiese e cioè la professione di fede in Dio Uno e Trino e in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato Salvatore. Il Gruppo si propone di promuovere una migliore conoscenza fra le diverse confessioni cristiane presenti a Napoli in vista di un reciproco arricchimento; di condurre una comune ricerca nell’ascolto e meditazione della Parola di Dio; di pregare insieme per alimentare tale ricerca e per testimoniarne la proficuità; di prendere iniziative varie per diffondere la conoscenza della ricerca ecumenica.
E al termine dell’incontro ecumenico a Napoli, da parte dei fedeli presenti, una sola parola: grazie.