La Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Tommaso, con il professore Giuseppe Falanga, partecipa alla 68esima Settimana Liturgica Nazionale, a Roma, dal 21 al 24 agosto 2017. Tema dell’evento “Una Liturgia viva per una Chiesa viva”, per iniziativa del Centro di Azione liturgica (CAL). Un appuntamento di grande richiamo che si rinnova di anno in anno, quest’anno ospitato presso il Centro Congressi SGM Conference Center di Roma. È soprattutto attraverso le Settimane Liturgiche Nazionali che il CAL ha preparato il terreno alla Riforma del Concilio Vaticano II. Con tali incontri, ha pure guidato la neonata Riforma, accompagnando la pubblicazione dei diversi rituali e offrendo di volta in volta i fondamenti storici e teologici per una loro corretta e fruttuosa applicazione pastorale.
Il programma – Fitto, vede nella conclusione il momento più rilevante, con l’Udienza Particolare con il Santo Padre Francesco il giorno 24 agosto nell’Aula Paolo VI. Numerosi e importanti i relatori che si alterneranno nelle giornate, tra cui: S.E. monsignore Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, come già detto, il professore Giuseppe Falanga, della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione S. Tommaso, monsignore Fabio Trudu, della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, ed Enzo Bianchi, fondatore della Comunità Monastica di Bose. A presiedere le celebrazioni eucaristiche S.E. monsignore Claudio Maniago, Vescovo di Castellaneta e Presidente del Centro di Azione Liturgica, S.E. monsignore Luca Brandolini e S. E. monsignore Alceste Catella, Presidenti emeriti del Centro di Azione Liturgica, S.E. monsignore Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, padre Corrado Maggioni, Sottosegretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Lavori di gruppo con sacerdoti, consacrati e rappresentanti diocesani.
Il Centro di Azione Liturgica (CAL) – Nasce nell’ottobre 1947, al termine di un incontro tenutosi a Parma presso l’abbazia di San Giovanni. Due anni dopo, nel settembre 1949 e sempre nella stessa abbazia parmense, il CAL si presenta ufficialmente alla Chiesa italiana con delle strutture ben definite e con un programma chiaro. Ha, infatti, un suo primo presidente – Monsignor Adriano Bernareggi –, ha ottenuto un primo riconoscimento dalla Segreteria di Stato e organizza la prima Settimana Liturgica. La costituzione Sacrosanctum Concilium, promulgata il 4 dicembre 1963 dal Concilio Vaticano II, incontrò in Italia, fin dall’inizio, un’accoglienza favorevole. Ciò si deve in modo determinante al lavoro compiuto nel precedente cinquantennio dal Movimento liturgico, con iniziative di carattere popolare, come quelle promosse dall’Apostolato Liturgico di Genova e dall’Opera di Regalità di Cristo di Milano.
Il CAL è stato il punto di coagulo e di promozione di tutti gli organismi e delle iniziative italiane per l’intero primo decennio postconciliare, fino a diventare Institutum Liturgicum della Conferenza Episcopale Italiana, prima della nascita dell’Ufficio Liturgico Nazionale. Al CAL si debbono le prime traduzioni dei nuovi libri liturgici, i convegni nazionali, gli incontri diocesani e numerose pubblicazioni. Tra queste un ruolo importante ha avuto e ha tutt’oggi la rivista Liturgia.
La Settimana Liturgica Nazionale – È l’iniziativa più caratteristica del CAL, che da decenni riscuote un notevole interesse per il numero dei partecipanti e per il discorso formativo che in essa viene svolto; la scelta del luogo, ogni anno diverso, diventa occasione per la Chiesa locale che ospita il convegno, di mettere in movimento le migliori energie e insieme di offrire spazi formativi a livello più ampio. Con questa 68ª Settimana Liturgica Nazionale il CAL intende rinnovare il suo impegno al servizio della Chiesa conciliare e ribadire che la Liturgia è la «prima e per di più necessaria sorgente dalla quale i fedeli possano attingere uno spirito veramente cristiano» (Sacrosanctum Concilium 14). Una Liturgia viva per una Chiesa viva, in grado di dire e comunicare il mistero di Dio all’uomo di oggi. Una Liturgia che sia una forte e gioiosa esperienza della presenza del Risorto e di una fraterna comunione in lui. Una liturgia che non si avviti su se stessa, ma dia vita a cristiani che, sospinti dallo Spirito, siano capaci di «uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo» (Papa Francesco, Evangelii gaudium 20).