Napoli, la città del prodigio del sangue di san Gennaro accoglie la reliquia di primo grado del sangue di papa san Giovanni Paolo II. Lo fa nel luogo più noto al mondo – quasi la “cartolina della città” – nella Basilica reale e pontificia di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito, retta dal Minimo p. Mario Savarese. È, questa, la prima rilevante “uscita” dell’Associazione “padre Marin Mersenne”, con sede nella Basilica di san Francesco di Paola in Napoli, il frate Minimo corrispondente del filosofo Renato Cartesio, noto a tutti gli intellettuali del Seicento con l’appellativo di “Segretario dell’Europa sapiente”.
Voluta dalla Provincia di Santa Maria della Stella (che comprende la Campania, la Sicilia e la Repubblica Democratica del Congo), oggi retta dal Correttore provinciale p. Saverio Cento, l’Associazione “Mersenne” collabora, tra l’altro, con il Centro culturale San Paolo di Alba. Questo Centro, attraverso il dott. Raffaele Mazzarella, direttore della sede territoriale della Campania del “Festival della vita”, accompagnerà la reliquia di san Giovanni Paolo II dal casello autostradale a piazza del Plebiscito alle ore 17.30 del 18 maggio. Il sangue di san Giovanni Paolo II incrocerà, così, la città del prodigioso sangue del Santo patrono.
Consegnata a Cracovia il 19 aprile 2017 dalle mani del già segretario di papa Giovanni Paolo II, in occasione del Festival della vita (edizione 2017), la reliquia di san Giovanni Paolo II sarà esposta alla venerazione dei fedeli e degli estimatori dal pomeriggio del 18 fino alla Messa vespertina del 20 maggio. Il Santo Papa ritorna, dunque, a Napoli nel segno del suo sangue, quasi per rinvigorire la speranza di una città ancora piagata da tante difficoltà e comunque alla ricerca di una rinascita. Nel 2015, da vivo, Giovanni Paolo II volle allora cominciare dalla periferia urbana, da Scampia. Invitato, quasi “minacciato”, come disse, dal nostro cardinale Sepe, il Papa tra l’altro disse di voler portare una parola contro il male ed i mali: “Ringrazio il vostro Arcivescovo per avermi invitato – anche minacciato se non fossi venuto a Napoli – per le sue parole di benvenuto… Questa è una sfida bella: non lasciare mai che il male abbia l’ultima parola. È la speranza, lo sapete bene, questo grande patrimonio, questa ‘leva dell’anima’, tanto preziosa, ma anche esposta ad assalti e ruberie”. Allora san Giovanni Paolo II non faceva altro che rilanciare un rilevante tema pastorale e sociale, che il Pastore della Chiesa di Napoli avrebbe poi fatto diventare come uno slogan: “La mia presenza” – disse allora san Giovanni Paolo II – vuole essere un impulso a un cammino di speranza, di rinascita e di risanamento già in corso. Conosco l’impegno, generoso e fattivo, della Chiesa, presente con le sue comunità e i suoi servizi nel vivo della realtà di Scampia; come pure la continua mobilitazione di gruppi di volontari, che non fanno mancare il loro aiuto”. Nel 2008, il Piano pastorale diocesano si sarebbe perciò intitolato “Organizzare la speranza”. Il che avrebbe comportato un fervore di iniziative e prassi: “riorganizzazione o rafforzamento di: – centri di servizio sociale; – consultori familiari; – centri di assistenza per diversamente abili, madri nubili, tossicodipendenti; – un’attenzione per gli anziani, che non si limiti alla cura degli inabili, ma li coinvolga in una partecipazione attiva alla vita ecclesiale e civile; – una pastorale per i carcerati, soprattutto per il loro recupero e la reintegrazione nella società, come pure un’adeguata assistenza alle loro famiglie; – la promozione di un autentico volontariato, valorizzando tutte le forze laicali esistenti sul territorio; – una particolare attenzione agli stranieri, i quali possono costituire una risorsa più che un problema, ed essere non solo oggetto della carità e dell’evangelizzazione, ma anche soggetto di una pastorale di più ampie vedute; – la promozione di una pastorale più incisiva per il mondo del lavoro”.
Sono altrettante piste che saranno rimeditate nella Lectio di alcuni testi del Papa Santo, prevista alle ore 15.00 di Domenica 19 maggio nella Basilica di piazza del Plebiscito. Che il sangue di san Giovanni Paolo II faccia vibrare il sangue nelle vene dei napoletani, che ricordano ancora le sue ultime battute a Scampia: “Vi auguro il meglio, andate avanti e San Gennaro, vostro Patrono, vi assista e interceda per voi. Benedico di cuore tutti voi, benedico le vostre famiglie e questo vostro quartiere, benedico i bambini che sono qui attorno a noi. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. ‘A Maronna v’accumpagne!”
Pasquale Giustiniani