Nonostante la situazione di emergenza, il gruppo interreligioso Spirito di Assisi del Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture (CSFDIC) non ha cessato le sue attività, anche se in modo telematico. Lo scorso 26 aprile, infatti, si è svolto in videoconferenza l’incontro sul tema I giovani e la spiritualità.
I PARTECIPANTI – Hanno preso parte all’incontro molti rappresentanti delle principali componenti religiose del gruppo gruppo Spirito di Assisi. In paeticolare, erano presenti: Angela Furcas e Silvio Cossa di fede Baha’i, Amedeo Imbimbo in rappresentanza del Buddhismo tibetano Comunità Sangha Rimé, Maurizio Di Veroli della Comunità ebraica di Roma, promotore del progetto musicale interreligioso Davka, Antonio D’Urso del Movimento GIFRA (gioventù francescana), Luigi Vitiello del Buddhismo tibetano Comunità Dzogcen, Maria Favali del Centro Baha’i nazionale e copresidente di Religion for Peace, Maryam Rosanna Sirignano della Confederazione Islamica della Campania, Luciano Tagliacozzo della Comunità Ebraica di Napoli, Luigi Di Salvia presidente nazionale di Religion for Peace, Michele Schioppa e Vincenza Moniello del CSFDIC, il teologo don Eduardo Scognamiglio direttore del CSFDIC, Michele Giustiniano responsabile della sala stampa della Pontificia facoltà teologica dell’Italia Meridionale sezione San Tommaso d’Aquino, Lucia Antinucci del CSFDIC e coordinatrice del gruppo Spirito di Assisi, che ha moderato l’incontro. Da tutti gli interventi è emersa la grande attenzione ai giovani da parte di tutte le religioni rappresentate, sia con l’attività formativa, sia per il loro coinvolgimento in modo attivo.
GLI INTERVENTI – Angela Furcas ha illustrato i progetti educativi Baha’i messi in atto per i bambini e i giovani: “E’ molto importante – ella ha affermato – che i giovani sviluppino una consapevolezza dell’Unità a tutti i livelli, che la Fede Bahá’í ha messo in evidenza, come Principio cardine della Sua Rivelazione. Maurizio Di Veroli ha presentato il progetto musicale interreligioso Davka realizzato da giovani della Comunità ebraica di Roma. Amedeo Imbimbo ha illustrato la formazione buddhista che coinvolge anche i giovani, basata sulla sinergia tra mente e cuore, all’empatia e alla collaborazione. “Se si offrono ai giovani – egli ha affermato – mezzi che li aiutano a ricongiungersi con la loro natura fondamentale, la natura di Buddha, sviluppando apertura e chiarezza nelle loro menti e la compassione nei loro cuori, le nuove generazioni verranno orientate nella direzione dell’approfondimento del senso del sacro”. Maryam Sirignano ha evidenziato i problemi dei giovani, quali la mancanza di lavoro, l’incertezza del futuro, le discriminazioni anche a carattere religioso. Un futuro migliore – ha aggiunto la giovane islamica – può venire solo dalla interazione tra giovani, adulti e anziani per abbattere le barriere, anche quelle religiose: “La spiritualità in sostanza è qualcosa di molto pratico che mira al benessere della persona. Ne abbiamo bisogno tutti, sia giovani che adulti che anziani. Collaborando, superando le barriere del linguaggio, abbandonando i pregiudizi si può sperare di costruire relazioni paritarie, armoniose basate sul dialogo. Per dialogare bisogna essere però disposti a cedere una parte di se stessi, a cambiare visuale insieme all’altro, cosa non facile, ma possibile grazie allo sforzo quotidiano”. Antonio d’Urso, giovane della parrocchia S. Antonio di Padova in Torre del Greco, ha raccontato la sua esperienza religiosa in parrocchia favorita dal servizio liturgico come ministrante e anche dal Movimento della Gioventù francescana. Luigi Vitiello ha messo in risalto il programma educativo buddhista per i bambini basato sul rispetto verso qualsiasi essere vivente, mentre per gli adolescenti mira particolarmente alla responsabilità personale. Maria Favali ha evidenziato che la formazione Baha’i per i giovani, ma anche per gli adulti, è incentrata sul servizio all’umanità, massima espressione del culto spirituale. Luigi Di Salvia ha illustrato il programma di formazione per i giovani di Religion for Peace; essi vanno affiancati per promuovere il loro protagonismo nella costruzione dell’unità delle religioni e nel superamento dei proselitismi. Luciano Tagliacozzo ha parlato della sua esperienza giovanile che l’ha portato ad abbandonare gli studi di matematica e fisica per seguire il percorso delle scienze infermieristiche come vocazione a servire coloro che soffrono. La solidarietà è una dimensione importante per la formazione dei giovani – ha sottolineato – anche per affrontare questo momento di grave emergenza mondiale. Don Eduardo Scognamiglio ha fatto riferimento a vari discorsi di Papa Francesco ai giovani e all’esortazione postsinodale Christus vivit. Si tratta – ha affermato – di ascoltare i giovani, di camminare col loro, rinnovando la nostra spiritualità e puntando all’autenticità. Michele Giustiniano ha espresso il suo compiacimento per l’iniziativa del CSFDIC, proponendo per i prossimi mesi di realizzarla in diretta streaming per consentire una fruizione più allargata.
PROSSIMO APPUNTAMENTO – L’incontro interreligioso in videoconferenza si è concluso con un momento artistico: Maurizio Di Veroli si è esibito con un canto ispirato a un salmo. Il prossimo appuntamento interreligioso è previsto per domenica 24 maggio in videoconferenza alle ore 17 sul tema La scienza e la religione.
Lucia Antinucci