Giovanni Paolo II. Cronaca di un pontificato
Autore: Angela Ambrogetti
editore: Tau Editrice
pagine: 228
euro: 15,00
Il 18 maggio di 101 anni fa nasceva San Giovanni Paolo II, il Papa amato da tutti, sempre vivo nella memoria e oggi nella devozione dei fedeli. A celebrare quest’anniversario, con Giovanni Paolo II. Cronaca di un pontificato, è un volume scritto da Angela Ambrogetti, direttrice dell’agenzia cattolica Aci Stampa, esperta della figura del Papa polacco e parte della “generazione Wojtyła”, come lei stessa si definisce nell’introduzione.
Il volume – con la prefazione di monsignor Marco Frisina, musicista oltre che biblista e liturgista, il quale racconta come la sua vocazione sacerdotale sia arrivata il giorno dell’elezione a Pontefice di Karol Wojtyła – raccoglie gli articoli che la giornalista ha pubblicato sul Papa nell’ultimo anno: dai viaggi, ai testi meno noti, alle frasi nelle visite, al lavoro diplomatico, fino alla devozione mariana. Un’occasione per tornare ai primi anni del pontificato, ma anche per ripercorrere lo sviluppo del suo magistero; pagine da sfogliare anche per prepararsi bene a riprendere i testi originali del primo Papa straniero dopo quattro secoli. Ed è proprio alla ricorrenza della nascita che Angela Ambrogetti dedica il paragrafo Sono nato di pomeriggio, tra le cinque e le sei. Il racconto della nascita e dell’infanzia di Karol Wojtyła attraverso le sue stesse parole: “Quasi nello stesso momento in cui, cinquantotto anni dopo, sono stato eletto Papa, di pomeriggio, tra le cinque e le sei”. Così Giovanni Paolo II ricordava la sua nascita, esprimendo un accorato grazie ai suoi genitori per avergli “dato la vita”, e a Dio, perché “la vita è dono di Dio, un dono nel quale Dio riceve anche una particolare lode. Tutto ciò che vive, vive per Lui”; un grazie per il dono della vita terrena ma, ancor più, per il dono grazie al quale anch’egli è “diventato figlio adottivo di Dio”. Nelle pagine del volume, poi, viene ripercorsa la lunga storia d’amore tra Giovanni Paolo II e i giovani: un legame forte,un amore grande, capace di costruire un vincolo perpetuo di amicizia, di simpatia reciproca, di affetto ricambiato. “Penso che i giovani rappresentano un certo barometro dei desideri, e di quello cui anela la umanità di oggi. Si parla molto della liberazione, della necessità di una liberazione, però mi sembra che i giovani hanno una coscienza che deve essere libera da diversi condizionamenti ideologici, dottrinali, politici, materialistici, edonistici, consumistici, e vedono sempre più una risposta trascendentale, però anche concreta sperimentale. E quella risposta è nel Vangelo” sembra ripeterci ancor oggi nel paragrafo I giovani e Giovanni Paolo II, un amore a prima vista che dura una vita. Il ruolo dei giovani nella grande visione del Papa polacco. Pagine di emozionante suggestione sono ancora quelle in cui Angela Ambrogetti si sofferma sul rapporto speciale che il Pontefice aveva con la preghiera, in particolare con il Santo Rosario, nel testo Il Rosario è la mia preghiera prediletta. La devozione fin dalla fanciullezza e la Lettera apostolica dedicata al Rosario. Nel corso del suo lungo pontificato, infatti, nelle più diverse situazioni, ha sempre avuto lo sguardo rivolto alla Madonna: “Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità”. I riferimenti al Rosario nel magistero di Giovanni Paolo II e le tappe in cui è stato recitato sono innumerevoli e hanno indotto l’autrice a ricordare, su tutti, il suo massimo insegnamento, nella Lettera apostolica del 2002: “Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho trovato sempre conforto […]. Guardo a voi tutti, fratelli e sorelle di ogni condizione, a voi, famiglie cristiane, a voi, ammalati e anziani, a voi giovani: riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia, nel contesto della vita quotidiana”.
Un libro da leggere, con la chiave che la stessa autrice suggerisce: “È solo un post-it per i più grandi e un modo per incuriosire i giovanissimi che non lo hanno mai conosciuto. Con l’augurio di diventare in qualche modo una nuova “generazione Wojtyła”.Condividiamo l’auspicio di Angela Ambrogetti e ci facciamo eco per tutti quelli che vogliono conoscere e promuovere il messaggio del grande Papa Santo.