L’insostenibile leggerezza dell’essere
di Milan Kundera
editore adelphi
prezzo di copertina 10 Euro
Milan Kundera affronta in questo avvincente romanzo un problema metafisico ed esistenzialistico: l’irripetibilità della vita. O, per meglio dire, l’ineluttabilità del divenire che tutto consuma, quel divenire che ci attraversa e ci comunica ogni giorno l’impossibilità del ritorno. Della ripetizione.
Le storie che si incrociano, quasi a ricreare idealmente il perfetto quadrato amoroso delle Affinità Elettive di Goethe, non sono pervase affatto da qualsivoglia forma di moralismo, sviluppandosi in modo avvincente, non lineare. E i personaggi, lungi dall’essere riscattati da un qualcosa, sono destinati ad essere inghiottiti dal cono d’ombra che sempre di più si estende sulle loro vite. Non siamo di fronte ai personaggi di Dostoevskji, dannati che nel culmine della loro sconfitta trovano l’inizio del riscatto.Non c’è catarsi in questa tragedia, il cui coro, come ben ha scritto Tabucchi, " è forse l’insostenibile "sorriso" del loro cane Karenin, che malato di cancro li precede nell’ombra".