In tutta Italia Benevento è facilmente associata alla leggenda delle streghe, da cui deriva il nome del noto liquore, prodotto, per l’appunto, nelle distillerie della città. Ma da dove deriva questa leggenda? La storia ci insegna che la provincia campana, nel settimo secolo, era la capitale del ducato meridionale dei Longobardi. Questo popolo barbaro era solito praticare numerosi riti pagani, tra cui spiccava quello in onore di Wothan, considerato il padre degli dei. In occasione di tale rito, i guerrieri fedeli si riunivano fuori le mura della città, appendevano una pelle di caprone ad un albero di noce e la colpivano con frecce. In seguito ne magiavano un pezzettino. Agli occhi dei cattolici tale usanza parve demoniaca tanto che, anche quando il noce fu demolito e il popolo si convertì, continuarono a circolare voci di riti malefici. I guerrieri furono sostituiti da donne demoniache e si aggiunsero tanti particolari, come la partecipazione del diavolo a banchetti, ad orgie e ad altri eventi considerati terribili e mostruosi.