BASTARDI SENZA GLORIA di QUENTIN TARANTINO USA,09.
Una banda di soldati americani oltre le linee, uccide e “scalpa” quanti più nazisti può. E c’è la possibilità di beccare Hitler in persona. Siamo di fronte al capolavoro. Tarantino “gioca” coi generi e la storia del cinema, partendo “dal basso”: non dai film importanti, ma dai “B-Movies”, come erano quelli di Enzo G. Castellari, un sanguigno ed efficace regista italiano degli anni 70, specializzato in film d’azione, poliziotteschi, ecc. Misconosciuto alla critica alta, è stato oggetto di vero e proprio culto da Tarantino & soci. Ma che c’ha trovato in sto qua il regista? Un’enorme vitalità. Il modo con cui il cinema divora cannibalescamente tutti i generi possibili, per farne delle cose diverse da come erano prima, trasformandole per il puro piacere di fare intrattenimento: ecco il film di Tarantino. Ma non è solo un divertimento: egli fa entrare in questa ridda di citazioni, delle pulsanti linfe di emozione, costruite nel grottesco con degli astuti meccanismi narrativi, come l’odio verso i nazisti, portato ad un diapason assoluto. Ma siamo prigionieri di questa fantasia e “accettiamo” che la Storia abbia un finale hollywoodiano: falso ; certo più gratificante. Il cattivo più di tutti , il Cacciatore degli Ebrei, l’attore Ch.istoph Waltz, ha delle sfumature di perfidia ipocrita, genialmente e allegramente ributtanti.