Le regole dell’attrazione
di Bret Easton Ellis, Einaudi, Torino, 11 euro.
Secondo romanzo di Bret Easton Ellis, Le regole dell’attrazione si presenta come un insieme di brani in cui alcuni studenti dell’Università di Camden nel New Hampshire descrivono le proprie giornate, trascorse tra feste inondate da fiumi di alcol, droga, orge. Si tratta di quei “bravi” ragazzi dell’alta borghesia statunitense (che Ellis aveva già analizzato nel suo romanzo d’esordio Meno di Zero), figli di un mondo disincantato e alla deriva, in cui non conta più niente. Una realtà fredda e ostile nella quale la vita e la morte, ugualmente insensate, scandiscono gli attimi di un’esistenza votata all’autodistruzione fisica e spirituale. I vari personaggi si muovono come fantasmi in uno scenario desolato e desolante, in una terra di nessuno dove prevale l’angoscia, la disperazione. Una scrittura asciutta, un tono incalzante ai limiti della brutalità rendono al massimo l’inquietudine delle situazioni, la solitudine esistenziale, la vacuità morale di un universo sociale allo sbando.