Diario portoghese
di Mircea Eliade, Jaca Book, Milano, 34 euro.
Il Diario portoghese di Mircea Eliade descrive un periodo fondamentale e drammatico della vita dell’autore del Trattato di storia delle religioni,un arco di tempo breve,che va dal 1941 al 1945, e nel corso del quale il grande studioso romeno, oltre ad affrontare i problemi della quotidianità, ritorna spesso sulle sue precedenti esperienze di vita. La sua è una scrittura nervosa, incalzante, tramite la quale si “confessa”, mettendo a nudo le proprie incertezze, il proprio disorientamento, e affronta, in un modo del tutto originale, le tematiche più disparate: dalla storia alla filosofia, dalla politica alla letteratura. Non mancano note di lettura, appunti di viaggio, descrizioni particolari di incontri, analisi della propria attività scientifica. Siamo, insomma, di fronte ad un documento assolutamente rilevante, che rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la comprensione della complessa e controversa personalità di Eliade, delle sue zone d’ombra, delle sue contraddizioni, prima della sua decisione radicale: Parigi e la scelta dell’esilio.
Mircea Eliade (1907-1986) nacqua a Bucarest ma la sua attività si svolse a Parigi, dove tenne corsi di Storia delle Religioni all’Ecole des Hautes Etudes, e a Chicago, dove occupò la cattedra di Soria delle Religioni. Ha composto opere di grande spessore sul culto e sul mito tra le quali ricordiamo Il mito dell’eterno ritorno (1966),Cosmologia e alchimia babilonese (1933), Lo Yoga (1995).