L’appuntamento nelle nostre sale era fissato per l’inizio del 2010, ma la “sagace” distribuzione italiana non ha accordato a questo film di Tom Hooper – tratto dall’omonimo romanzo di David Peace – la considerazione che meritava. E pensare che in quel periodo il calcio in Italia subiva il dominio incontrastato, nei risultati sportivi come pure a livello mediatico, di quel José Mourinho che molto sembra avere ereditato da Brian Clough, protagonista di The Damned United. Comunicatore sfrontato, accattivante, geniale, Clough – interpretato da un superlativo Michael Sheen – dopo avere condotto nel 1972 il Derby County alla conquista del primo titolo nazionale nella storia del club, accetta una sfida che sa di vendetta: allenare l’odiato Leeds United, o meglio, il Leeds dell’odiato Don Revie, manager uscente.
Una storia à la page dunque, attuale e, al tempo stesso, nostalgica, d’altri tempi. L’interesse dello spettatore, anche profano (donne comprese, ndr), è costantemente ridestato da un sapiente uso di flashback che, con stile quasi documentaristico, alternano ai fasti del Derby County le disfatte del Leeds United . Di disfatta si trattò in effetti. La panchina di Clough durò solo 44 giorni. Ciò non impedì all’allenatore di passare alla storia: ai successi con i Rams seguirono, alla fine degli anni settanta, quelli, ancora più straordinari, conseguiti alla guida del Nottingham Forest.