Cagliari, stadio Sant’Elia, mercoledì 10 novembre 2010, ore 22:34. Anche il recupero è scaduto. Ma il Cagliari deve battere una pericolosa punizione dal lato dell’area. Le due squadre sono ammassate davanti a De Sanctis. Alvino da Sky invoca il triplice fischio. Biondini calcia e la passa a Nainggolan che tira una bordata da fuori area, così forte che il rimpallo rilancia Cavani all’attacco. L’uruguaiano s’invola, Lavezzi lo accompagna e riceve un assist al bacio. Alvino prega che l’arbitro non fischi. Il Pocho si allunga la palla e un attimo prima che il difensore lo raggiunga fa partire la zampata che trafigge Agazzi. 0-1 e triplice fischio. E’ la rivincita del Napoli. La rivincita contro un Cagliari che era la bestia nera dei partenopei. Solo pareggi e sconfitte, in casa e fuori. L’anno scorso il 3-3 che al 75’ era un 2-0. Due campionati fa un 2-2 agguantato all’ultimo secondo da Conti. Peggio ancora l’anno precedente: al 92’ il Napoli vince, al 95’ perde. Chi di spada ferisce, di spada perisce. E’ il bello e il brutto del calcio, in un attimo puoi passare dall’inferno al paradiso e viceversa. Stavolta lo sgambetto l’ha fatto il Napoli. E la vendetta è compiuta.