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Il Parco Nazionale del Circeo

Nel 1934 fu una lungimirante amministrazione forestale a convincere le autorità dell’epoca a preservare circa 3200 ettari dell’intricata “selva di Terracina” dalle opere di bonifica che avrebbero interessato l’intera pianura pontina e ad istituirvi il Parco Nazionale del Circeo.

Annoverabile tra i cosiddetti parchi storici, oggi il Parco Nazionale del Circeo resta una delle aree protette di minore estensione del Paese, caratterizzata, per di più, da rilevanti fenomeni di urbanizzazione e antropizzazione. Ciononostante esso serba uno dei più prodigiosi patrimoni naturali d’Europa, probabilmente unico per diversificazione di ambienti, biodiversità e valori storico-culturali-paesaggistici (cfr. scheda “Alcuni numeri del Circeo”).

Un fondamentale elemento di rarità è costituito dalla Foresta Demaniale, unico esempio rimasto, a livello nazionale, di foresta planiziaria di querce caducifolie. Prima zona in Italia ad essere inserita, nel 1977, tra le “Riserve della Biosfera” MAB-Unesco, la Foresta Demaniale del Parco Nazionale del Circeo presenta ancora oggi – nonostante i lavori di bonifica degli anni trenta – ampie aree, denominate “piscine”, periodicamente inondate.

L’elemento paesaggistico maggiormente caratterizzante il parco è però, senza dubbio, il Promontorio del Circeo, un rilievo calcareo che raggiunge i 541 metri sul livello del mare e che ha ispirato fin dall’antichità la fantasia di poeti e scrittori. Le numerose grotte del versante a mare fanno del promontorio un ambiente di particolare interesse geo-speleologico e preistorico (numerosi sono in effetti i reperti rinvenuti). Da esso è possibile inoltre scorgere l’appendice insulare del parco, la piccolissima e disabitata Zannone, appartenente all’arcipelago delle ponziane. Tappa fondamentale per l’avifauna migratoria, Zannone conserva anch’essa importanti testimonianze della presenza umana (dai reperti di lavorazione dell’ossidiana, alla “peschiera” romana, al convento ed ai terrazzamenti realizzati dai benedettini). Una delle maggiori attrattive dell’isola è costituita dai mufloni, il cui gruppo originario fu introdotto negli anni venti.

Di rara bellezza sono altresì i 23 km di sabbia fine della duna litoranea, naturale linea di separazione tra mare e laghi costieri. E proprio le zone umide costituiscono un ulteriore ambiente esclusivo del parco del Circeo. Nel 1975 un decreto di variazione dei confini ha inserito nel parco, in aggiunta al lago di Paola, i bacini Fogliano, Monaci e Caprolace, unitamente a tutte le zone umide circostanti. Tre anni dopo – per rimarcare la centralità di tali habitat per la salvaguardia della biodiversità – tutto il sistema umido retrodunale è stato dichiarato “Zona Umida di Valore Internazionale” (ai sensi della Convenzione di Ramsar) e, nel 1979, è nata – adiacente al lago di Caprolace – la “Riserva dei Pantani dell’Inferno”, che ospita un quantità enorme di uccelli limicoli.

Di rilievo sono anche i contenuti culturali (preistorici, storici e archeologici) del Parco Nazionale del Circeo: spiccano su tutti i resti della Villa di Domiziano (I sec. D.C.), sulle sponde del lago di Paola, con il suo grande edificio balneare e l’annesso impianto termale.

E’ il Corpo Forestale dello Stato – operante nel parco con il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Sabaudia e con l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Fogliano – ad organizzare visite guidate in particolari occasioni o, comunque, in quelle località che necessitano di particolare attenzione e tutela.

Tipologie Ambientali 17 

 

Specie Vegetali 1263 

 

Specie di Uccelli 311di cui: 98 rare e minacciate di estinzione ai sensi della “Direttiva

Uccelli”;

9 migratrici minacciate di estinzione;

111 considerate in “cattivo stato di conservazione” in base alla

“Convenzione di Bonn”;

191 protette e 108 da proteggere in base alla “Convenzione di

Berna”;

49 protette dal “Regolamento CITES”.

Specie di Mammiferi 50 

di cui: 6 in “Direttiva Habitat”;

12 tutelate dalla “Convenzione di Bonn”;

23 tutelate dalla “Convenzione di Berna”;

49 protette dal “Regolamento CITES”;

24 protette dalla legge 157/92.

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