In principio erano la festa del papà e quella della mamma. Passando per la festa degli innamorati e quella delle donne, poi si è aggiunta quella dei nonni e tra un po’ arriverà (forse) anche quella dei fratelli. Tra tutte queste ricorrenze, però, non dobbiamo dimenticare di citarne una assolutamente nobile e di tutto rispetto che cade proprio in questi giorni: la giornata del gatto. Era il diciassette febbraio del 1990 quando, a seguito di un referendum promosso dalla rivista “Tuttogatto”, è stata stabilita una giornata per ricordare e celebrare un animale domestico che sempre più spesso, insieme al cane, è vittima di maltrattamenti ed abbandoni. Aldilà della tentazione di scadere esclusivamente nel commerciale, come in gran parte delle ricorrenze, questa giornata ha come scopo quello di sensibilizzare su argomenti talvolta spinosi come la piaga del randagismo: una problematica che chiaramente non riguarda solo i nostri mici e che da anni viene combattuta con forza dagli enti preposti alla difesa degli animali.
Da nord a sud non sono poche le manifestazioni organizzate con stand e giornate dedicate alle tematiche feline: a Brescia, nei pressi della libreria Feltrinelli, dalle 14 alle 18, l’Enpa (ente nazionale protezione animali) ha attrezzato un punto informativo; in Sardegna a Su Pallosu, ci sarà una quattro giorni tutta dedicata al gatto; a Milano dal 16 al 26 febbraio presso la libreria Mursia di via Galvani è di scena la rassegna Tutti matti per i gatti: incontri, letture, mostre e giochi per bambini; a Firenze non poteva mancare Gattart; a Roma un’iniziativa decisamente originale quella del Gattotour, un bus che partirà nel primo pomeriggio dal parcheggio del Campidoglio e farà il giro delle colonie feline della città.
Il gatto day è, quindi, sì un modo per celebrare i nostri amici felini con qualche bocconcino speciale, ma in primis per focalizzare l’attenzione sulle non poche problematiche che affligono i gatti (e non solo), vittime inconsapevoli del comportamento spesso immorale dell’uomo.