Oggi vi proponiamo un’intervista esclusiva a Fanny Cadeo, donna versatile di spettacolo, prima velina di Striscia la Notizia e pioniera nell’esperimento televisivo, targato Rai 1, “Lasciami Cantare!”, reality musicale in onda dal 25 maggio per tre puntate in prima serata, condotto da Carlo Conti. La trasmissione prevede una gara in cui dodici concorrenti famosi, tra cui la Cadeo, supportati da vocal coach, si esibiscono davanti ad una giuria composta da esperti, tra i quali figurano Patty Pravo, Gianni Boncompagni, Paolo Limiti e Camilla Raznovich. Il format non è un talent show, in palio non ci sono contratti discografici, bensì un sano desiderio di puro agonismo da parte dei partecipanti. Se l’esperimento si rivelerà di successo, la trasmissione sarà riproposta nel palinsesto autunnale, come reality, al pari di “Ballando con le Stelle”.
Ecco le sue parole:
Com’è andata la breve ma intensa esperienza di “Lasciami Cantare”?
[feature_box]Le esibizioni canore erano preparate in modo serio, ma noi partecipanti di mestiere facciamo altro. In gara c’erano soprattutto attori e conduttori televisivi, dunque tutti ci cimentavamo in qualcosa di diverso. La giuria crea grande tensione, durante le prove andavamo tutti meglio. Io ad esempio ho cantato per la festa dell’ultimo dell’anno ed ero molto più tranquilla![/feature_box]
Il pubblico di Rai 1 è diverso rispetto a quello delle sue esperienze precedenti e notoriamente difficile da conquistare. Inoltre mettersi in gioco in televisione spaventa i personaggi noti dello spettacolo. Considerando il cast stellare che ha preso parte alla trasmissione, in che modo Carlo Conti l’ha convinta a partecipare?
[feature_box]Abbiamo entrambi lo stesso agente, il quale mi ha proposto “Lasciami Cantare!”. Io non avevo mai partecipato ad un reality, soprattutto a causa delle tournée teatrali che negli ultimi anni mi hanno spesso tenuta distante dalla televisione. Essendo più libera ho deciso di accettare; in più il cast era davvero bello. Nella prima puntata eravamo tutti in ansia perché la gara era molto sentita. Con gli altri mi sono travata bene, c’era molta solidarietà tra noi anche perché nessuno, eccetto forse Gloria Guida, aveva particolare esperienza nell’ambiente musicale. Per quanto riguarda i giudici solo con Patty Pravo non ho avuto grande affinità, poiché non era obiettiva e ragionava in base alle simpatie …[/feature_box]
In alcune precedenti interviste lei ha dichiarato che nel suo lavoro le piace sperimentare generi diversi ed infatti nel corso della sua carriera si è mossa con disinvoltura dal teatro al cinema, come Cose da Pazzi con Vincenzo Salemme, dalle fiction a trasmissioni televisive popolari,come Buona Domenica, in Italia e all’estero, passando anche attraverso conduzioni radiofoniche. Le piace rischiare?
[feature_box]Sì, io credo che sia troppo facile fare delle scelte in cui si ha la certezza di non rischiare nulla. A me piace rischiare purché ciò avvenga nel rispetto del proprio lavoro. Questa gara era un gioco che andava preso come tale, ma quando faccio teatro lo faccio sul serio, quando faccio la radio la faccio sul serio; ho rispetto di tutte le mie esperienze lavorative.“Lasciami Cantare” era un format in prova e noi partecipanti in un certo senso siamo stati delle cavie; se la trasmissione avrà successo sarà riproposta nel palinsesto Rai autunnale, in versione integrale. Tre puntate forse erano un po’ poche per esprimere il proprio potenziale ma va bene così. Ci tengo a dire che in alcuni blog i telespettatori sono stati un po’ maligni con me, forse avrebbero dovuto alzare l’audio dei propri televisori così da poter ascoltare meglio anche gli altri![/feature_box]
Una canzone che le avrebbe fatto piacere interpretare durante la gara se avesse avuto più tempo?
[feature_box]Infatti sono stata eliminata nella seconda puntata; durante le prove cantavo meglio, la giuria crea un blocco emotivo ma fa parte del gioco. Mi avrebbe fatto molto piacere interpretare “Il cobra non è un serpente”.[/feature_box]
Qualche tempo fa ha dichiarato di apprezzare le donne con una forte personalità ed anche nei suoi gusti musicali rientrano alcune cantanti italiane che hanno questa caratteristica. Chi sono?
[feature_box]E’ vero, mi piacciono molto Irene Grandi, Elisa e Malika Ayane, della quale ho interpretato una cover durante la seconda puntata, “Ho preso la chitarra”. I giudici mi hanno detto che la canzone era un po’ triste rispetto al contesto della trasmissione ma io la trovo molto bella. Il problema è che abbiamo avuto poco tempo per prepararci e forse mi sono esibita in canzoni che non conoscevo bene.[/feature_box]
Sappiamo che riguardo ai suoi progetti futuri preferisce mantenere il riserbo. Ma può dirci in genere come seleziona le offerte di lavoro che le vengono proposte?
[feature_box]La discriminante delle mie scelte, oltre al rischio, è valutare se quell’esperienza mi consentirà di emozionarmi, intimidirmi e mettermi alla prova. Il problema di chi lavora in televisione è che se per qualche tempo ne sei lontano tutti pensano che tu sia sparito quando, al contrario, stai facendo altro. Se mi viene proposto un progetto interessante alla radio o al teatro perché dovrei rifiutare. In genere cerco di evitare di “fare l’ospite” nelle trasmissioni perché non mi permetterebbe di provare quelle emozioni di cui parlavo prima, non mi resterebbe nulla di quell’esperienza.[/feature_box]
Oltre alla musica e al teatro coltiva altre passioni artistiche?
[feature_box]Mi piace dipingere, nonostante non sappia disegnare, ed ho la passione per l’arredamento degli interni, potrei fare l’interior design![/feature_box]
La nostra rivista si occupa anche di cultura. A lei cosa piace leggere?
[feature_box]In questo momento ho un libro che per mancanza di tempo ho lasciato a metà, ma durante l’estate mi riprometto di terminarlo perché dispiace abbandonare un libro in questo modo. In compenso leggo molto i quotidiani. In genere mi piacciono i libri scritti dai giornalisti e come autori preferisco Pansa ma soprattutto la Mazzantini i cui libri sono sempre equilibrati, mai troppo rosa né troppo impegnativi.[/feature_box]
Lei è nata a Lavagna (Genova) città molto simile a Napoli. Vuole lasciare un pensiero legato ai nostri luoghi?
[feature_box]Amo Napoli, qui ho mangiato la pizza celiaca più buona al mondo! Ho lavorato spesso a Napoli, tra tournée teatrali e fiction televisive ma sono anche venuta in vacanza qui ed ho sempre ricevuto un’accoglienza calorosa. Il cibo è ottimo e qui ritrovo i colori ed i sapori della mia Liguria, come dicevi tu. Ho lavorato anche al teatro Augusteo, vicino ai quartieri Spagnoli ma, forse sono stata fortunata, ho avuto modo di apprezzare sempre e solo i lati positivi di questa città, quelli negativi sono gli stessi che si ritrovano un po’ ovunque.[/feature_box]
Fanny è anche impegnata nel sociale, ha infatti da qualche tempo adottato un bambino a distanza; ama andare a cavallo e praticare pilates. Dalle sue parole traspare un’attenzione nel coltivare quelle passioni quotidiane, quei dettagli della vita che danno senso ed opportunità di espressione al nostro essere. La pittura, lo sport, un libro, l’arredamento degli interni o anche il solo darsi da fare nel cercare nuovi stimoli e possibilità di confronto, con gli altri e con noi stessi, l’insieme di questi fattori concorre a renderci delle persone attive e migliori.
Ringraziamo Fanny Cadeo per la sua disponibilità e per averci concesso questa intervista in esclusiva. Le facciamo i migliori auguri per i suoi progetti futuri. Noi ci ritroviamo alla prossima.