Al via la quarta edizione della rassegna letteraria “Libri sotto le stelle”, organizzata dal giornalista Angelo Ciaravolo presso l’incantevole scenario del resort “Le Axidie”, a Seiano (Vico Equense – Napoli).
Protagonista della serata inaugurale, Francesco Pinto, ex direttore di Rai Tre ed attuale direttore del centro di produzione della Rai di Napoli, autore del romanzo “La strada dritta”.
Con lui hanno avuto inizio programmi noti come “Sfide”, “Blu Notte”, “Novecento”, “La Squadra”, “La Melevisione” e “Alle falde del Kilimangiaro”.
Ad introdurre il dibattito il giornalista Geo Nocchetti, che ha dichiarato: <<quella del libro è un storia straordinaria, una sorta di Promessi Sposi della viabilità. I grandi innovatori sono quelli che vedono la strada dritta, senza paracarri>>.
Accompagnato da una serie di intermezzi musicali di Teodora Ferro, che ha deliziato il pubblico interpretando canzoni degli anni ’60, Francesco Pinto ha illustrato il romanzo dedicato alla costruzione dell’Autostrada del Sole, alla quale presero parte operai e manager uniti da un comune obiettivo: unire Nord e Sud attraverso una striscia di asfalto lunga 755 chilometri, sulla base di una profonda fiducia nell’unità e nell’idea che l’Italia dovesse essere realizzata dagli italiani.
Sullo sfondo, personaggi come Fedele Cova ed Enrico Mattei, dirigente dell’ENI scomparso in circostanze ancora oggi misteriose.
<<Di quegli anni ci restano Mina e la bussola. Mattei fa parte di un gruppo di persone che ha organizzato le migliori olimpiadi al mondo ed ha inventato il moplen che farà concorrenza ai tedeschi>> ha dichiarato Pinto nel corso della presentazione, intervallata dall’appassionata voce dell’attrice Maria Rosaria de Cicco che ha letto passi salienti tratti dal romanzo.
L’autore del libro ha raccontato di essersi ispirato alle foto dei geometri di allora per iniziare a scrivere la storia. Nelle immagini in bianco e nero, il fango era un elemento ricorrente come se la costruzione della “Milano – Napoli” fosse assimilabile ad una guerra.
<<Oggi temo che il nostro Paese non stia lavorando ad una grande opera - ha dichiarato Pinto, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti - eccetto forse all’alta velocità, per la quale in ogni caso non siamo i primi in Europa>>. E quando gli è stato chiesto cosa vedrebbe tra 10 anni trovandosi tra le mani una serie di foto scattate oggi, ha risposto: <<nelle immagini di oggi vedo poca concretezza, c’è molta manipolazione. Le foto di allora non erano ritoccate, erano oneste. Quelle di oggi non spiegano il vissuto. Nel nostro periodo storico, in cui sembra che abbiamo tutto a portata di mano attraverso i mezzi di comunicazione ed i telefonini, non siamo mai stati più distanti dalle cose. Rispetto all’oggetto, prima c’era sempre una linea retta, mentre quello che vedo nelle foto di oggi molto spesso è manipolato dal Photoshop>>.
<<A Firenze c’è adesso una chiesa che ricorda il sacrificio di questi uomini, un grande esempio di lavoratori instancabili, emblema di un coraggio che adesso dobbiamo ritrovare come Italia, rimboccandoci le maniche e proseguendo in altre grandi opere>>, ha proseguito Pinto dialogando con il pubblico.
Chiaro il riferimento dell’autore alle attuali opere viarie in cantiere, dal ponte di Messina all’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria. Infrastrutture che stentano a decollare, interminabili o neppure iniziate. <<Io sono sempre stato favorevole alla costruzione del ponte sullo Stretto, così come alla direttissima in val di Susa. Ci vuole coraggio!>> questa la conclusione di Francesco Pinto in merito alle vicende odierne.
L’ex direttore di Rai Tre ha poi concluso la serata con un messaggio di speranza: <<Potremmo tornare a pensare a sfide impossibili? Perché no!>>.