CASERTA- Racconti senza sceneggiatura, sequenze a cui non occorre un montaggio, personaggi che non cercano autori. È la vita. Quella di tutti i giorni, e di comuni mortali che non chiedono spettatori, ma solo qualcuno con cui condividere un pezzetto delle proprie storie.
Molte di quelle storie finiscono, o meglio, ricominciano nel momento in cui giungono all’orecchio e al cuore dei volontari di diverse realtà della provincia casertana, come la Casa dei diritti sociali Perchè no? di Caserta, o ancora la Cooperativa Sociale EVA – Casa delle donne maltrattate e l’AMA, Associazione di Auto Mutuo Aiuto, entrambe di Maddaloni. In un mondo in cui il sociale spesso si fa impresa, considerando le persone come utenti e le vicende come problematiche da gestire o archiviare, a qualcuno è venuta la felice idea di filmare le esperienze di protagonisti del disagio o della semplice indifferenza metropolitana, e di farne dei piccoli film. Questo qualcuno si chiama Mara Pia Lurini ed è fondatrice dell’AMA, nonché ideatrice del progetto Corti si nasce. L’iniziativa è consistita nella realizzazione di 10 cortometraggi incentrati su problematiche raccolte ogni giorno proprio da chi ha scelto di abbracciare in maniera volontaria le croci altrui. Interpretati nella maggioranza dei casi dagli stessi volontari e dai portatori di bisogni (diversamente abili e rispettive famiglie, migranti, persone in situazioni di povertà, donne in difficoltà, anziani soli, ecc.), i cortometraggi si contraddistinguono per l’impronta neorealistica e l’entusiasmo con cui volontari e utenti si sono improvvisati attori: il risultato è una serie di spaccati cinematografici senza censura, emozionanti e intensi, ma mai patetici. Nella gioiosa cornice associativa del Centro Servizi di Volontariato Asso.Vo.CE di Caserta (peraltro importante partner del progetto), allietati dall’arpa di Jaqueline Landolt, mercoledì 2 Novembre sono stati presentati i primi tre Corti: Avvinghiati per sopravvivere, docu-film di una simbiosi tra una madre e suo figlio autistico; Un’alternativa chiamata GAS, racconto della buona prassi di salvaguardare i prodotti ortofrutticoli locali e sottrarre terreno alle speculazioni di produttori senza scrupoli; I figl so piezz’ e core, storia vera di una donna sola stremata dall’usura, che trova il coraggio di farsi aiutare per proteggere i suoi figli. Gli altri corti, tutte vicende di autoaffermazione e speranza in un futuro migliore, saranno proiettati in diverse occasioni pubbliche previste nel mese di Novembre. Non finisce qui dunque, perché casertani e non, hanno ancora molto da apprendere da chi sceglie di aiutare gli altri senza fare assistenzialismo: Imparare insegnando, insegnare imparando: è questo infatti il motto di Corti…si nasce nelle parole e nello spirito di Maria Pia Lurini. Buona (condi)visione a tutti.