Per Sant’Agostino è la dimensione dell’anima: impossibile da definire perché il passato non è più e il futuro non è ancora. Per Victor Hugo è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo: nel momento in cui arriva, travolge tutto ciò che era prima. Per qualcun altro è semplicemente danaro. Parliamo del tempo. Dato che non è facile definirlo e praticamente impossibile piegarlo all’umana volontà, c’è una possibilità per riscuoterlo ed ottenere una reazione favorevole ad un’azione utile altrui. È questa la filosofia che sottende la Banca del Tempo: catene di azioni e reazioni scandite dalla lancetta dell’orologio, che si declinano in opere e prestazioni da mettere a disposizione della collettività, per poi ricevere in cambio altri servizi ed azioni professionali a parità di tempo impiegato. Una risposta di economia sociale in tempi di crisi economica. Una bella sfida che il territorio casertano lancia a se stesso, grazie ai progetti della prima Banca del Tempo di Caserta, organizzazione no-profit fondata da Andrea Striano e gestita insieme ad un gruppo di circa quaranta soci-membri.
Incontriamo Andrea, nel corso di un incontro di formazione e informazione sugli obiettivi e i progetti futuri della Banca del Tempo (attualmente ha sede a Caserta, in Piazza Ungaretti 10), che ci tiene a sottolineare quanto il pilastro dell’associazione sia il principio di solidarietà tra i membri. Un concetto in virtù del quale tutti coloro che investono il proprio tempo in attività volontarie, in cui si sentono forti dal punto di vista professionale o formativo, guadagnano capitale umano in termini temporali . La quota di investimento si misura non in pecunia, bensì solo ed esclusivamente in ore: così, ad esempio, per due ore di insegnamento di informatica di base, si avrà diritto a altrettante ore di corso per pasticceri, a lezioni di lingua straniera o a tecniche di pollice verde in casa o ancora all’iscrizione ad un gruppo di letteratura e poesia. Tutti i membri ricevono in dotazione un vero carnet degli assegni, da staccare ogni volta che si eroga la propria prestazione o da incassare per ricevere il beneficio desiderato. Ogni operazione bancaria viene rigorosamente archiviata in un apposito database gestito dall’organizzazione. A poco più di un anno dalla nascita della BdT, nell’ottica di Andrea, la meta non impossibile è quella di sviluppare una rete di relazioni tale da contrastare il disagio e le tante forme di alienazione sociale ed economica che circondano il territorio casertano, a cominciare dal terzo settore: per affiancare (senza la pretesa di sostituire) le istituzioni in ambiti delicati quali l’assistenza sociale o socio-sanitaria.
Tra i progetti a breve termine della BdT di Caserta ci saranno un corso di impasto della pizza e un altro di tecniche di primo soccorso sanitario: entrambi, ovviamente, gratuiti, o meglio a fronte del versamento di appositi assegni temporali.