Per la presentazione delComitato tecnico-scientifico, sabato 18 febbraio presso il Centro culturale di Piano, gli allievi e i docenti dell’Istituto Tecnico Nautico Nino Bixio sono stati protagonisti di un pomeriggio di rievocazione storica.
Le tradizioni dell’ITN Nino Bixio è il titolo della conferenza tenuta dal professor Agostino Aversa, che negli anni passati è stato dirigente della scuola nautica più famosa della penisola sorrentina, fucina di naviganti per l’intera area. «Prima di entrare nella tradizione della nostra scuola è opportuna una explicatio terminorum, come dicevano gli antichi» ha affermato il docente, riferendosi alla particolarità delle scuole susseguitesi nei secoli in tutta la zona di Napoli e dintorni. Dal prestigio delle accademie navali, quali quelle di Genova e Napoli, alle scuole nautiche che hanno fatto diplomare alcuni tra i maggiori marittimi attuali provenienti dalla penisola sorrentina.
Dimenticando le mortificazioni cui la categoria è stata soggetta nell’ultimo mese dopo il disastro Costa Concordia, la discussione del professor Aversa si è soffermata su una data in particolare : il 1348, ovvero l’anno in cui una donazione di 350 ducati da parte dell’ospedale Pellegrini di Napoli permetteva la nascita dell’istituto e l’avvio della sua attività formativa. «L’istruzione del Nautico è una fra le più formative che si possano riscontrare nella Scuola – ha commentato poi l’ex preside del Bixio – perché coniugando teoria e pratica i nostri alunni riescono tutti ad affermarsi». Ed è appunto quanto accaduto nei secoli, potendosi annoverare tra i più illustri allievi e docenti della scuola nautica carottese molti nomi di marittimi quali i metesi Luigi Cafiero e Ferdinando Scarpati oltre a tanti altri che hanno anche preso parte alle spedizioni della nave Elettra di Guglielmo Marconi.
Dal regno angioino alla dominazione borbonica, passando per il decennio napoleonico con Gioacchino Murat e sir Francis Acton, un pomeriggio che ha riportato alla luce i vecchi fasti della marineria sorrentina e delle sue prestigiosissime scuole.
Ferdinando II di Borbone, dopo la caduta di Napoleone e il Congresso di Vienna del 1815, ha ridato spazio alle scuole nautiche nella zona di Napoli, contribuendo alla nascita di altri plessi scolastici del settore navale ed alla rifioritura dell’istituto dove oggi ha sede l’Università Parthenope. Con l’avvento del Regno d’Italia sotto lo stemma di casa Savoia venne il tempo della legge Casati (1859), che ha attuato un primo parziale riordino della Scuola, introducendo il titolo di Capitano di lungo corso ed altre riforme dell’insegnamento delle materie navali.
Iniziando dal primo e più longevo preside del Nautico di Piano, professor Enrico De Martino, per arrivare ai giorni nostri, in occasione dell’insediamento di questo fondamentale organo di raccordo fra allievi e mondo del lavoro che prende il nome di Comitato tecnico-scientifico, è stata ripercorsa l’intera storia dell’istituto. Membri del Consiglio d’istituto ed esponenti di Tirrenia, Snav e Alilauro si uniranno per riportare il mestiere di navigante alla gloria di un tempo.