Al via la mostra fotografica Piedigrotta 1929 – 1971, inaugurata lo scorso 7 settembre presso i locali di ingresso della stazione di Napoli Mergellina, dove resterà in esposizione fino al 16 settembre, negli orari di apertura della stazione stessa.
La mostra è a cura di Magda Calabrese e di Giulia Milanese. Cinquanta scatti, provenienti dall’Archivio Fotografico Parisio, raccontano Napoli dagli anni Venti agli anni Settanta attraverso le immagine storiche della tradizionale festa di Piedigrotta. Fuochi pirotecnici, luminarie disposte nella Villa Comunale, bancarelle, spettacoli, teatro, canzoni di E.A. Mario, bambini vestiti di carta e processioni della Madonna di Piedigrotta, mostrano ai cittadini contemporanei ed ai turisti una Napoli incline al buon umore anche negli anni difficili del Fascismo. « (La mostra) è un’opportunità per tutti i passanti in stazione e per gli abitanti di questo territorio di vedere quella che è stata la festa di Piedigrotta» ha dichiarato l’Assessore alla Cultura e al Turismo, Antonella Di Nocera, che ha preso parte all’inaugurazione della mostra. L’evento si collega all’attuale edizione della festa di Piedigrotta, celebrata dal 7 al 28 settembre, che si svolgerà tra il santuario di Santa Maria di Piedigrotta e il lungomare di via Caracciolo, la spiaggia di Mergellina e l’omonima stazione ferroviaria, la Villa comunale con la Cassa armonica, la Casina pompeiana ed il Teatro di San Carlo, attraverso numerose iniziative al confine tra tradizione e sperimentazione.
« Siamo partiti dalle immagini che ci raccontavano Troncone e Parisio e le abbiamo fatte scivolare in questo film ideale dagli anni Venti agli Settanta» ha affermato Magda Calabrese che ha curato la ricerca iconografica della mostra. L’Archivio fotografico Parisio è un’associazione culturale nata nel 1995 che grazie ai fondi di Giulio Parisio e agli scatti dei fratelli Troncone che si sono occupati di cronaca dagli anni Venti agli anni Ottanta, conserva un milione e settecentomila immagini di Napoli, della sua trasformazione e non solo. La mostra pone in primo piano la festa del popolo, la grande adesione popolare che raccoglieva la celebrazione di Piedigrotta, la voglia di riscatto in tempi difficili, dal Fascismo al Dopoguerra, fino al declino della manifestazione negli anni Sessanta e Settanta quando ormai la festa era ridotta ad uno spettacolo musicale e la tradizione dei carri, delle luminarie, delle bancarelle e del brodo di polpo era ormai scomparsa. «L’Archivio» – ha concluso la Calabrese – « ha necessità di essere sostenuto essendo un archivio privato ed avendo questa enorme ricchezza per la memoria di Napoli. Io spero ci venga data l’opportunità di fare molte altre cose». La speranza, per il futuro del prezioso archivio, è riuscire a utilizzare i fondi dell’associazione per realizzare dei libri nonché consentire al pubblico l’acquisto delle immagini. Auspicabile il supporto di fondazioni culturali e soprattutto delle istituzioni. “Piedigrotta 1929 – 1971” è stata organizzata in collaborazione con Centostazioni, la società del Gruppo delle Ferrovie dello Stato che gestisce il traffico ferroviario e tutto ciò che concerne il fabbricato viaggiatori, compreso lo spazio che occupa la mostra. La società gestisce centotre stazioni sul territorio nazionale, tra le quali Napoli Mergellina e Campi Flegrei. «Riteniamo che tali iniziative ravvivino gli spazi di stazione perché pensiamo che esse non siano solo un luogo di passaggio per viaggiatori ma siano luoghi da vivere» ha dichiarato Chiara Fasciano, rappresentante di Centostazioni.