La doppia vita dei numeri
di Erri De Luca
Editore Feltrinelli
pp. 80
€ 8,00
La doppia vita dei numeri è pièce teatrale in tre atti. Sono ottanta pagine per stare ancora insieme, come ai vecchi tempi, con chi ormai da qualche tempo non c’è più. Sono la seconda possibilità che si concede ai propri cari la sera di capodanno, intorno alle otto cartelle create per accogliere i ceci che marcano il numero che vince. Sono brevi periodi, sono discorsi diretti in una piccola famiglia. Un fratello e una sorella che giocano a tombola nel silenzio dell’inconfessabile speranza di rivederli e l’ammuinare della Napoli in festa. Tra spari pirotecnici e battibecchi fraterni, entrano in scena i genitori defunti. Quattro ospiti intorno a un tavolo, una famiglia, l’allegra compagnia di sorridere nel leggerli, quattro fino al tempo che passa senza Italia, la domestica, dunque cinque. Poche pagine per intendere la riservatezza di lui e l’esuberanza di lei. Erri De Luca e la sua inconfondibile penna, poco inchiostro di gran stile timbra Napoli e la storia di una famiglia ritrovata, almeno per quella sera. Numeri estratti costretti a stimolare la fantasia di chi li legge, per raccontare quella storia che nasce appena ma che è figlia della cara influenza di una vita passata a gioire tra le braccia dei propri familiari. Erri De Luca vive lontano dalla sua città natale, Napoli, ma ci ritorna volentieri per tingere le sue storie con quei ricordi che formano l’udito e che accendono la mente e spingono la mano a poetica grafia.