E’ stata caratterizzata da un’atmosfera surreale ed evocativa l’inaugurazione ufficiale del ciclo di appuntamenti dedicati alla celebrazione del settimo centenario della nascita di Giovanni Boccaccio, tenutasi lo scorso martedì presso la Chiesa dei Santi Marcellino e Festo, cuore storico e culturale dell’Università Federico II.
La serata è stata aperta da un’analisi dell’esperienza sonora del Boccaccio angioino, introdotta dal musicologo Francesco Zimei, studioso dei riflessi musicali presenti nella novellistica toscana del Trecento e nella poesia dei giullari e saltimbanca, ed è stata accompagnata dall’esibizione dei pluripremiati musicisti umbri Enea Sorini, Goffredo Degli Esposti e Gabriele Russo, che insieme ad Adolfo Broegg (1961-2006) hanno fondato nel 1984 l’Ensemble Micrologus con lo scopo di contribuire alla riscoperta nonché all’interpretazione della musica medievale.
Gli artisti umbri hanno interpretato alcune ballate d’amore celebri al tempo del Decameron. Zimei ha spiegato che Boccaccio compose dieci ballate che inserì al termine di ciascuna giornata del Decameron. A noi sono giunte senza spartiti, ma si riallacciano alla tradizione della novellistica toscana del Trecento, fondamentale perché espressione della società mercantile del tempo.
I musicisti hanno riprodotto ballate e canzonette tradizionali con l’impiego di strumenti medievali, provenienti dalla tradizione popolare, come il cebalo, i naccheroni, giunti in Italia attraverso le crociate, la cornamusa, il flauto bicalamo, la tromba medievale ed un ninfale, suonato in prevalenza dalle donne, realizzando un concerto suggestivo che ha incantato il pubblico.
L’iniziativa ha coinvolti tutti gli atenei della Campania. Presenti, tra gli altri, il professor Andrea Mazzucchi, docente di filologia italiana, che ha rappresentato l’ateneo federiciano, Giancarlo Alfano, docente di letteratura italiana presso la Seconda Università di Napoli, Carlo Vecce, docente dell’Istituto L’Orientale, Sebastiano Martelli ed Emma Grimaldi, docenti di letteratura italiana all’Università di Salerno. Il Comitato per la celebrazione del centenario boccaccesco è infatti interateneo e nella città di Napoli ha un valore particolare per la decisiva influenza che il capoluogo partenopeo ha rivestito nella formazione del Boccaccio. L’entusiasmo per la serata del 5 marzo è stato smorzato dalla drammatica vicenda che ha colpito la Città della Scienza alla quale ha dedicato ampio spazio l’Assessore all’Istruzione, Annamaria Palmieri, che ha preso parte all’inaugurazione. L’Assessore ha affermato che la città necessita di iniziative che costruiscano un rapporto tra memoria e futuro che sia privo di retorica, ha elencato le iniziative previste per l’anno boccacciano volte alla valorizzazioni di aree storiche della città quali la zona del mercato e quella orafa ed ha preannunciato il sorgere di una catena di solidarietà tra le scuole, gli atenei e le associazioni culturali per la ricostruzione della Città della Scienza. «L’iniziativa è solo in apparente contraddizione con i recenti episodi di cronaca poiché l’accaduto spinge ancor di più a rivendicare la presenza a Napoli di un tessuto civile che ambisce a innervare questa città di una dimensione culturale» ha dichiarato Andrea Mazzucchi. Tra le iniziative previste nel 2013 vi è l’inserimento, all’interno degli itinerari consigliati in occasione del Maggio dei Monumenti dei percorsi boccacciani, un importante convegno cui sono convocati i maggiori studiosi del Boccaccio e della cultura angioina, una serie di eventi legati al restauro ed alla riflessione sul Decameron di Pasolini, girato nel 1970 a Napoli, città il cui fermento culturale combatte da sempre anche l’illegalità.