Oro astratto è il titolo che Mimma Sardella ha scelto per il vernissage dell’artista Annamaria Volpe, in mostra al Pan fino a sabato 11 maggio. Curatrice della mostra e del relativo catalogo, contenente una presentazione dell’Assessore alla Cultura Antonella Di Nocera, Mimma Sardella ha voluto esprimere le due dimensioni principali di cui sono dotate le opere della Volpe, sia per quanto riguarda l’utilizzo della tecnica della foglia d’oro su tavola, stesa molto densamente e quindi in maniera rapida e sollecita, sia per quanto concerne l’innovativo astrattismo delle forme raffigurate. Ispirandosi al limpido rigore disegnativo di Artemisia Gentileschi, pittrice italiana di scuola caravaggesca, che coniugava l’arte corrente a quella antica, Annamaria Volpe si serve del fascino di dipingere oro su tela con foglie d’oro, tecnica originale del Duecento e del Trecento, per esprimere una pittura astratta che oscilla da figure geometriche a figure più ornamentali. Il risultato di questo connubio tra antico e moderno è dato dal senso della materia che fuoriesce dal dipinto. Tutto è infatti sempre in primo piano, grazie anche ad un suggestivo gioco di luci ed ombre. L’artista riprende la caratteristica dell’oro di fondo che pone tutto in rilievo, sperimentandolo però verso la sovrapposizione di figure geometriche astratte.
Il passaggio dalla pittura ad olio alla nuova tecnica dell’oro su tela adottato dall’artista napoletana è rappresentato dal colorato trittico, ispirato alla dimensione onirica, Il sogno.
Docente e figlia d’arte, in quanto suo padre era un importante pittore, esponente della scuola Novecentesca, Salvatore Volpe, Annamaria ha seguito le orme paterne per poi risolvere la propria arte seguendo altri metodi ed altre armonie che non sono quelle del verismo e del naturalismo bensì di una pittura dedicata all’astratto. In altri esempi della sua maniera, prima del 2000- 2005, non si è mai dedicata ai ritratti, come al contrario fece suo padre, ma agli apparati decorativi quali interni, fiori e piante considerate in un modo sempre strutturato nella natura, mai rappresentata attraverso un’esibizione meramente esteriore ma molto compatta ed esplosiva. La sua arte raffigura una natura che dà rigogliosamente, al di fuori della terra, qualcosa verso il sole fin ad approdare, poi, all’astrattismo più completo delle opere esposte che appartengono alla serie Oro astratto. «Sono pitture molto impegnative con foglia d’oro ed oro su tavola, un esperimento d’arte talvolta pensato e ripensato altre volte prodotto da una libera pulsione» ha dichiarato Mimma Sardella.
Accanto ad una pittura istintiva vi è, infatti, nelle opere di Annamaria Volpe anche una attenta ed accurata ricerca.
La mostra nasce dalla volontà della famiglia Volpe, in particolare dalla sollecitazione dei figli di Annamaria la quale, durante la presentazione del vernissage e del catalogo lo scorso 23 aprile, ha ricordato gli insegnamenti del padre, Salvatore, che la esortava ad affrontare il quadro con decisione, a non esitare nel dipingere poiché nella pittura occorre sperimentarsi senza riserve.