S’intitola Pompei Sospesa l’inedito progetto teatrale che vede protagonista la conduttrice e attrice Gilda Arpino, impegnata in un’opera liberamente tratta dal libro Il prodigio del Sistro dalla Pompei sepolta. Uno spettacolo nuovo ed originale che vanta un cast d’eccezione, tra i protagonisti infatti anche l’attrice Barbara Bovoli, nei panni dell’archeologa Eva, e Mario Ermito, prossimamente in tv al fianco di Gabriel Garko in una fiction di Canale 5. Dopo il grande successo riscosso lo scorso 12 Settembre a Napoli, presso il Maschio Angioino, la rappresentazione teatrale, che mette in scena un confronto religioso fra cristianesimo e paganesimo, approda domani, 4 Ottobre, al cinema Armida di Sorrento. La cittadina vesuviana di oggi viene confrontata con quella del 79 d.c, attraverso lo sguardo di Sabina, una sacerdotessa di Iside che si ritrova catapultata nella’attuale Pompei, interpretata dalla Arpino che ne svela alcuni dettagli.
Uno spettacolo innovativo, scritto e diretto da lei. Come nasce l’idea?
«L’idea nasce dal libro scritto dall’autrice Stefania Menduni De Rossi, dal titolo Il prodigio del sistro dalla Pompei sepolta. Ho partecipato a varie presentazioni del libro stesso, in cui interpretavo un monologo. Pian piano, durante le presentazioni, mi sono appassionata molto, anche sentendo i vari relatori che parlavano di Pompei, e di tutto quello che ruota attorno ad una città, che conserva un patrimonio unico e raro di vita vissuta. Mi auguro che il mio spettacolo sia un modo per conoscere ma anche per riflettere».
Chi è Sabina?
«Sabina è una sacerdotessa di Iside, una pagana, che prodigiosamente, si ritrova nella Pompei moderna e da “anima”, nel corso dello spettacolo, vivrà anche un mutamento interiore, una conversione, desiderata in vita ma non completata, a causa dell’improvvisa eruzione del Vesuvio del 79 d.c».
Attrice, regista e sceneggiatrice. Cosa rappresenta per un’attrice così giovane interpretare uno spettacolo simile, alla luce anche del degrado in cui vertono gli scavi?
«Sono felice quando riesco a portare avanti dei progetti che mi appassionano e mi danno stimoli. Questo su Pompei è stato un testo in cui ho creduto fin dal primo momento, e non perché Pompei è sulla bocca di tutti, ma perché credo che il confronto con il passato aiuti a conoscere, apprezzare e in alcuni casi correggere il presente, per migliorare il futuro. Spero di suscitare emozioni, riflessioni e spunti su varie tematiche… i miglioramenti nascono dalle riflessioni… mi auguro di lavorare sempre con la stessa passione, motivazione e voglia di fare: il lavoro deve essere fatto sempre con passione».