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Fiori rosa, fiori di pesco

Alzi la mano chi non ha mai regalato un fiore. Simbolo antico ricco di significati, portatore silenzioso di messaggi più eloquenti della parola stessa, un evergreen per ogni occasione importante. Ogni fiore è messaggero di uno stato d’animo: un sentimento di felicità, di profonda tristezza o d’amore eterno. Più fiori raccolti assieme diventano testimoni di un semplice pensiero, che sia rivolto alla propria amata, alla madre, alla sorella o all’amica. Accanto a quel fiore che viaggia e che giunge alla porta, quasi sempre inaspettato, un testo scritto, qualche parola dolce, il verso di una poesia, una frase di un celebre autore, l’invito a rimettersi presto, le congratulazioni per il traguardo universitario finalmente raggiunto. Un mazzo di fiori colorati accoglie con gioia e calore la nascita di una nuova vita o con mestizia il passaggio a miglior vita. Non mancano i fiori regalati agli uomini, come quelli recapitati da cittadini in forma anonima ai poliziotti, segno distintivo di apprezzamento per il loro operato. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti e il loro utilizzo, oltre a essere variegato, sembra intramontabile. Entro così, consapevole dell’immortalità dei fiori, nel locale di Enzo, ad Ercolano e me ne rendo subito conto. Schizzichea in questi primi giorni di ottobre: pioviggina per un pò e poi smette quando sulla strada una serie di auto restano ferme all’incrocio e i soliti motorini schizzano via. Se il naso volesse riposarsi, può trovare il giusto ristoro nella sua bottega circondata da piante e tante rose, tra profumi intensi che inebriano per delicatezza. Boccioli da annusare come una medicina terapeutica, contro lo stress e l’inquinamento atmosferico. Non intendo disturbare mentre lui, di buon mattino, è già alle prese con qualche telefonata. Vincenzo Cozzolino è invece gentile come d’abitudine, chiedendo in cosa possa essere utile, magari soddisfacendo una richiesta floreale colorata ma non troppo costosa. In realtà quest’oggi ho bisogno di ascoltare la viva voce di chi vive tra i fiori. C’è aria di matrimonio:<<Buongiorno, mi dica..roselline piccole bianche? Vedo un attimo..mi dispiace, richiami più tardi, provvedo a contattare il fornitore>>. Era una sposa dall’altro capo del telefono. Aveva bisogno delle roselline per adornare i suoi capelli. Inizia a barcamenarsi alla ricerca dei fiori bianchi, color panna, sperando di soddisfare la richiesta mattutina, ma pare siano andati a ruba. Vincenzo è un fioraio sornione e affabile. Dal suo codino caratteristico capisci che la creatività è di casa. A 62 anni compone con la freschezza di sempre, fiori per ogni occasione: matrimoni e funerali, battesimi, comunioni, cresime. <<Ovviamente le cerimonie sono diverse ed ognuna vuole i suoi fiori particolari, dalle forme e i colori più adatti>>. Si occupa spesso di matrimoni, affidando ai suoi ragazzi la coreografia floreale di palazzi e passerelle con tappeti e piante, lasciando così la sua firma originale al passaggio della sposa che compie il passo decisivo, uscendo di casa accompagnata dal padre. E tutt’intorno feste e applausi, visi curiosi affacciati ai balconi e commenti sul vestito da parte delle figlie pensose, con il palmo della mano che sorregge il mento, quasi immaginando come sarà quel giorno. Il padre di Vincenzo lo ha allevato tra i fiori, nel verde della sua casa di campagna. Da lui eredita sin da piccolo quell’attrazione speciale verso i fiori, la cura e l’amore per le piante che lo condurranno alla attuale attività. Passione e lavoro creativo connotano la sua giovinezza:<<in questo mestiere se non hai un’idea personale e soggettiva dell’estro, non sfondi>>. Fa il suo ingresso Ciro, 31 anni, ragioniere e fresco padre da otto mesi. Afferma che sebbene esistano tecniche per imparare, è utile avere o sviluppare una vena artistica, senza la quale non ha senso avvicinarsi a questo mestiere che definisce <<molto lavorato>>. Ricorda come da ragazzo gli piacesse disegnare, passione che ha trasferito nella composizione floreale, un’arte colorata e viva. I ragazzi tendono a non applicarsi molto al cuore del mestiere ma preferiscono assorbirlo, senza trarne vantaggi duraturi personali. Lo interrompe Vincenzo, proprio mentre è impegnato a confezionare un mazzo di girasoli accompagnato dal "solitario", un’erba gialla e un mazzolino di spighe destinato ad uno sposo. <<Amare la natura è il segreto principale. Avere una certa cultura è altrettanto importante..il fioraio non te lo inventi dalla mattina alla sera!>>. La clientela è di carattere medio-alto, esigente ma al contempo fedele e fiduciosa, proviene anche dai paesi limitrofi, incentivata dal sistema Interflora, la consegna di fiori in ogni parte del mondo che seleziona i migliori negozi, in numero di due per paese, mediante un’indagine di mercato. Ma chiediamoci allora quali siano i significati di ogni fiore. Il garofano rosso equivale alla stima e all’ammirazione, mentre quello bianco corrisponde ad un amore puro. E’ di origine antichissima l’abitudine di associare a ciascun fiore un significato simbolico, derivante dalla tradizione orientale. Venne introdotta in Europa con le prime crociate. 
Intanto mi chiedo quali siano piuttosto le composizioni più richieste. C’è la curvè di rose, il bouquet, ma su tutti vince il mazzo di fiori misti, tra cui fiori di campo, roselline e girasoli. L’origine è cittadina e dei paesi vicini come Torre del Greco, Scafati e Nocera. Eppure in pochi sanno che i garofani partono da Ercolano, destinati a Sanremo, città dei fiori per eccellenza, dove vengono lavorati e raffinati, giungendo poi in tutta Europa. Bisogna conservarli a una temperatura costante di 8-10° nel frigo. Lungo il soppalco del negozio numerose piante d’arredamento fanno bella mostra di sè: spadifilium, iucca variegata, croton, iucca a tronchetto, potos pendente. Ciro ha seguito il padre ed è erede di una tradizione che va avanti da tre generazioni, con lo stesso orgoglio e voglia di continuare. Suo figlio è troppo piccolo per dirci se vorrà intraprendere o meno la stessa attività del padre, del nonno e del bisnonno. Il papà vorrebbe tentare, sembra ottimista, anche se forse altrove, lontano da qui. Vincenzo è ormai nel pieno dell’attività. Le mani corrono veloci nel raggruppare steli, tagliare spine, dipingendo il suo nuovo quadro: la composizione da consegnare al ragazzo. Altra telefonata, altra richiesta:<<Pronto? Mi dica…>>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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