Nell’era della tecnologia a 360 gradi, tra gli allievi dell’Accademia delle Belle arti di Napoli, nasce Un biglietto per il Purgatorio, progetto per la realizzazione di un biglietto illustrato per il Complesso museale di Santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco. Nato da una collaborazione tra il Complesso e l’Accademia e con il supporto dell’associazione Progetto Museo. A cura degli studenti del secondo anno della scuola di Design della Comunicazione, tenuto da Daniela Pergreffi, con il coordinamento di Enrica D’Aguanno e la collaborazione di Rita Tomasulo. Finanziato con la vendita dei soggetti vincenti della precedente iniziativa cartoline dal Purgatorio, anno 2014/2015.
IN COSA CONSISTE – Un’opportunità offerta ai giovani per esporre le loro opere, inserendo il progetto nell’ambito della rassegna Spazio ai giovani, e dando agli studenti dell’Accademia napoletana la possibilità di far circolare il risultato dei loro studi, di far conoscere il lavoro che si svolge nell’Accademia di Belle Arti di Napoli e di favorire la conoscenza di percorsi formativi che danno la possibilità a dei nuovi talenti creativi di misurarsi con le istituzioni e col pubblico.
DA COSA NASCE - L’idea è quella che un luogo può essere ricordato anche attraverso il biglietto staccato come ricevuta di pagamento, quando, del luogo, sono rispecchiati gli elementi distintivi. Non più cestinato, quindi, ma conservato come ricordo. Una consuetudine, questa, che pare ormai consolidarsi sempre più, dal momento che negli ultimi decenni si sta sviluppando in modo sempre più diffuso e trasversale la tendenza al loro collezionismo. Addirittura, per iniziativa di privati collezionisti, sono stati istituiti veri e propri musei, come Il museo dei biglietti dei musei il cui autore è Patrizio Mazzanti, possessore di alcune decine di migliaia di biglietti, o come la Raccolta Bertarelli a Milano con alcune centinaia di biglietti anche ottocenteschi. Altri se ne possono vedere talvolta nei singoli musei, per illustrare l’evoluzione grafica dell’ immagine dello stesso museo.
COLLEZIONISMO – Fatta salva la sua valenza più hobbistica, ha permesso di raccogliere un insieme di materiale utile a varie letture, da quella estetica relativa alla grafica e alle illustrazioni dei biglietti, a quella economica legata all’ andamento dei prezzi e alle vicende storiche che si possono vedere riflesse su di essi. Ciò ha spinto le istituzioni museali, paradossalmente proprio le più piccole i cui tagliandi sono oggetto di maggiore curiosità, a lanciarsi in impegnative avventure grafiche per rendere i propri biglietti accattivanti e ricercati, a volte giocando con formati e dimensioni o a volte ricorrendo perfino a materiali eterodossi come plastica, cartone, latta, vetro e supporto magnetico. E’ cosi che, oltre alla loro funzione primaria di ricevuta di pagamento, i biglietti rappresentano il ricordo del luogo che è stato visitato, ad esempio quella pubblicitaria quando riportano illustrazioni o notizie sul museo o la mostra a cui si riferiscono. Non è raro che i biglietti siano gradevoli piccoli manifesti: il loro look o la firma del designer li trasformano in veri e propri gadget collezionabili.
BIGLIETTI NAPOLETANI – Una molteplicità di soluzioni grafiche corrispondente alle diverse personalità espressive degli studenti, che con linguaggi e tecniche diverse, interpretando iconograficamente l’Accademia, utilizzando tecniche e linguaggi diversi, chi in modo più descrittivamente realistico, chi più stilizzato simbolicamente, ma tutti accomunati da un forte rapporto iconografico con il luogo, ricavato da un corretto approccio metodologico, quello di partire dall’analisi per arrivare alla sintesi.
L’ACCADEMIA – E’ una delle più antiche e prestigiose d’Italia. Venne fondata da Carlo di Borbone nel 1752 con il preciso intento di “educare” i giovani aspiranti artisti e, fino a qualche decennio fa, era l’unica Accademia dell’Italia meridionale peninsulare. Costituisce, quindi, un luogo fondamentale per lo studio delle arti e sulle arti a Napoli e nel meridione d’Italia dalla metà del XVIII secolo ad oggi. Tra alterne vicende che l’hanno vista comunque protagonista della storia artistica del sud, è sempre stata polo aggregante delle diverse realtà e luogo di dibattito sulle arti. In essa non solo si sono formate intere generazioni di artisti meridionali ed italiani, ma vi hanno lavorato famosi maestri e docenti stranieri, creando quel clima europeo che ancora attualmente caratterizza la nostra Istituzione attraverso una fitta rete di relazioni e scambi culturali.