Il Santuario di Pompei nel cuore della gente: nella città del Beato Bartolo Longo, il 51° Convegno Nazionale dei Rettori e Operatori dei Santuari italiani, dal 21 al 25 novembre, avente a tema Maria Madre di Misericordia. Convegno volto a confermare il rapporto di collaborazione tra Chiesa ed mondo religioso, affinché svolgono un ruolo significativo di insostituibile valenza spirituale e sociale. I rettori dei santuari chiamati a porsi in ascolto, innanzitutto dell’uomo, bisognoso di nuova attenzione e sensibilità, e delle Sacre Scritture, che raccontano la misericordia e la tenerezza di Dio.
Papa Francesco – Il 21 gennaio scorso il Pontefice incontrò i rettori dei santuari e gli operatori di pellegrinaggi e invitò i presenti a saper accogliere: <<Il pellegrino che arriva al santuario è spesso stanco, affamato, assetato. E tante volte questa condizione sica rispecchia anche quella interiore. Perciò, questa persona ha bisogno di essere accolta bene sia sul piano materiale sia su quello spirituale. È importante che il pellegrino che varca la soglia del santuario si senta trattato più che come un ospite, come un familiare. Deve sentirsi a casa sua, atteso, amato e guardato con occhi di misericordia>>.
Il Convegno – Si colloca nella cornice di tre grandi eventi: l’Anno della Misericordia, il Congresso Eucaristico Nazionale e l’Incontro tra le religioni di Assisi. Eventi che rappresentano la direzione che il Signore, attraverso il Santo Padre Francesco, indica a tutta la Chiesa. Cinque giorni di lavori attorno volti a riscoprire <<con la dolcezza del Suo sguardo la gioia della tenerezza di Dio>>, (Papa Francesco, MV , 24). La Bolla d’Indizione dell’Anno Santo filo conduttore delle riflessioni dell’assise dei rettori, con inizio all’indomani della celebrazione di chiusura del Giubileo della Misericordia, presieduta dal Santo Padre. Previsti circa centocinquanta partecipanti.
Le giornate di studio – Un susseguirsi di interventi dei docenti della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale: padre Edoardo Scognamiglio OFM Conv., don Antonio Ascione, don Gaetano Di Palma e Alfonso Langella. Il tema del Convegno è il cuore della relazione di monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto. Presenti anche il cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero, e monsignor Mario Lusek, direttore dell’Ufficio Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per la pastorale del tempo libero, turismo e sport. Le conclusioni affidate a padre Mario Magro, rettore del Santuario Sant’Antonio di Padova a Messina e presidente del Collegamento Nazionale Santuari.
Particolari dei dialoghi del Convegno - Il 21 novembre alle ore 17.30, prima relazione di monsignor Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, che terrà la sua prolusione soffermandosi sul paragrafo 24 della Bolla: <<La dolcezza del suo sguardo ci accompagni (…) perché possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio (…). Maria attesta che la misericordia del Figlio di Dio non conosce con ni e raggiunge tutti senza escludere nessuno>>. Il 22 novembre, alle ore 9.30, don Antonio Ascione, docente della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, con un argomento attualissimo: l’umanità ferita e il suo bisogno di salvezza. La sua analisi, a prender spunto dal paragrafo 2 della Misericordiae Vultus: <<Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato>>. Alle 16.30, don Gaetano Di Palma, docente e Vicepreside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meriodonale, chiamato a chiarire alcuni aspetti dell’umanità di Gesù e la sua prassi di vita, con al centro della relazione, il numero 8 della Bolla <<Le relazioni di Gesù con le persone che lo accostano si manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia». Nel pomeriggio del 23 novembre, alle 16.30, padre Edoardo Scognamiglio, frate minore conventuale e docente della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, chiarisce il rapporto tra misericordia e tenerezza come cuore del mistero trinitario nell’ orizzonte del cammino della Chiesa dei nostri tempi. Nel paragrafo 2 della MisericordiaeVultus, il Papa scrive che la <<misericordia è la parola che rivela il mistero della Santissima Trinità (…). È l’ultimo e supremo atto con il quale Dio ci viene incontro>>. Nel 9, invece, la definisce <<l’architrave che sorregge la vita della Chiesa>>. Il 24 novembre, il professor Alfonso Langella, anch’egli docente della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, spiega il santuario come luogo di misericordia e di tenerezza tra orizzonti, prospettive e indicazioni alla luce del numero 11 della Misericordiae Vultus: <<Il linguaggio della Chiesa e i suoi gesti – insegna il Santo Padre – devono trasmettere misericordia per penetrare nel cuore delle persone e provocar- le a ritrovare la strada per ritornare al Padre>>.
Le celebrazioni eucaristiche ed altro – Ogni giornata scandita dalla preghiera e dal ritrovarsi intorno alla mensa Eucaristica. In particolare: il 22 novembre, alle ore 12.00, Santa Messa in Basilica, presieduta dall’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo; il 23 novembre, alle ore 8.30, la celebrazione delle lodi e la Santa Messa in Basilica, presieduta da don Mario Lusek, Direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport della Conferenza Episcopale Italiana; il 24 novembre, alle ore 19.00, la solenne celebrazione in Basilica, presieduta dal cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero. Nel programma, visite ai monumenti della città e spetttacoli. Il 24 novembre, alle 21.30, presso il Teatro Di Costanzo-Mattiello, lo spettacolo musicale Cantare a Maria, Madre di Misericordia, di Daniele Ricci, con Fatima Lucarini e Francesco Baggetta.
Pompei- Luogo di culto in cui la misericordia è impegno quotidiano, soprattutto nelle opere di carità fondate dal Beato Bartolo Longo. È dal 1967 che la città ospita convegni e settimane di studi mariani, tra cui il 2° Congresso Europeo su Santuari e Pellegrinaggi tenutosi nel 1998. <<Il tempio di Maria, da dove tutto ha origine, anche la città stessa, rappresenta il luogo ideale per ospitare questo incontro – così l’arcivescovo di Pompei spiega la scelta del Santuario mariano – Qui si respira in maniera speciale la presenza della Madonna e le opere di carità, emblema del carisma pompeiano, sono il frutto tangibile dell’azione della misericordia divina>>.
Maria Madre di Misericordia – <<Il pensiero ora si volge alla Madre della Misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. La madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore>> (Papa Francesco, Misericordiae Vultus, 24).