La musica si unisce e va incontro alla pace: il Coro del Teatro di San Carlo e il Coro dell’Università Antonine del Libanoal Duomo di Napoli, venerdì 11 novembre alle ore 20.00, per un Concerto per la pace, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, con diritto di prenotazione – obbligatoria- al costo di un euro presso il botteghino del Teatro San Carlo. Note musicali come un abbraccio ideale che da Napoli parte sino a raggiungere il Medio Oriente.
Il programma – Messa da Requiem in re minore K 626 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791) nella versione di Carl Czerny (1797 – 1757) per soli, pianoforte a quattro mani e coro. Le voci soliste di Maria Grazia Schiavo (soprano), Benedetta Mazzucato (contralto) Anicio Zorzi Giustiniani (tenore) e Mirco Palazzi (basso) saranno accompagnate al pianoforte da Roberto Moreschi e Vincenzo Caruso.
L’evento – la musica come cultura dell’incontro e non del conflitto, del dialogo e non della prevaricazione. L’unica in grado di costruire la convivenza tra i popoli, l’unica strada per la pace. L’esecuzione del Requiem in re minore K626, ultima composizione, incompiuta, del genio di Salisburgo tra i brani mozartiani forse quello più tragico, quello più coinvolgente dal punto di vista dell’emozione. Intriso di un sentimento di inevitabilità, forse perché composto nei giorni immediatamente precedenti alla morte di Mozart. Accanto a questo sentimento, è possibile però percepire in modo chiaro il comune destino dell’umanità che, non è solo la morte ma anche la possibilità della risurrezione, del riscatto. La musica capace di sottolineare gli eventi in modo che essi si trasformino in memoriali, un’esortazione affinché ciò che accade nella storia dell’umanità non abbia da ripetersi mai più. La musica, fin dalle origini del genere umano, unguento per lenire le ferite dell’anima.
Il Coro del Teatro di San Carlo - La storia del Coro fonda le sue radici nell’Ottocento, periodo di intensa e raffinata attività. Le prime notizie relative ad un ensemble vocale stabile del Teatro di San Carlo risalgono agli anni Venti del secolo scorso, a quando, cioè, il Maestro Giuseppe Papa, reduce dai successi ottenuti alla Scala, a Madrid ed al Colon di Buenos Aires, decide di stabilirsi nuovamente a Napoli, già tappa d’inizio della sua carriera, organizzando in pochissimo tempo un complesso corale di ottime qualità. Dalla stagione 1951-1952 il Coro divene un elemento di riferimento abituale per la vita del Teatro, contribuendo regolarmente al prestigio delle stagioni d’opera e tenendo viva, così, una tradizione particolarmente sentita a Napoli.
Il Coro della Université Antonine di Beirut – fa parte dell’Istituto Superiore di Musica della stessa Università. Il coro, che si esibisce per la prima volta a Napoli, ha contribuito fin dagli anni Ottanta all’arricchimento culturale della vita musicale libanese con un repertorio incentrato sia sulla tradizione classica che contemporanea. Al suo attivo, il coro ha diverse tournée internazionale che lo hanno portato ad esibirsi a Roma, Milano, Nizza, Lione, Monaco, Doha, Dubai, Parigi.
<<Insieme per la Pace – ha dichiarato il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe – Chiesa di Napoli e Teatro di San Carlo, due istituzioni che ancora una volta si ritrovano insieme, per confermare la loro volontà di apertura al territorio e coinvolgere l’intera comunità in un impegno che, oltre ad essere culturale e artistico, è sostanzialmente di servizio al bene comune, al bene primario della pace, come esigenza dello spirito e come condizione indispensabile di convivenza civile e di solidarietà tra i popoli. A nome della Chiesa di Napoli rivolgo un sentito e ammirato ringraziamento alla Dirigenza e ai Musicisti del Teatro di San Carlo per questo Concerto che viene offerto alla nostra Città come Inno alla Pace, da perseguire e realizzare nelle nostre coscienze, nelle famiglie, nella società e nella comunità internazionale. È nella musica, come nella fede, che troviamo la più alta espressione di unione e di comunione>>.
<<Un Concerto per la Pace in tempo di conflitti – ha osservato la Sovrintendente del teatro di San Carlo, Rosanna Purchia – Napoli si dimostra, come sempre, osservatore sensibile e solidale. Il San Carlo è felice di ritornare in Duomo, uno dei luoghi più sacri della città, sede eletta di riflessione per la collettività. Il Teatro da anni ha instaurato un dialogo di grande collaborazione con il Cardinal Crescenzio Sepe, in un’ottica di apertura alla città e di un vivere la musica, eseguita dai nostri complessi artistici, in funzione sociale, con Napoli e per Napoli, al di fuori del San Carlo, per la comunità e per i fedeli, sotto varie forme, il San Carlo per il sociale e il San Carlo per la città, nei momenti di aggregazione più importanti. Così non potevamo mancare a un appuntamento così significativo, un Concerto per la Pace, con un capolavoro assoluto di Mozart, raramente eseguito nelle nostre mura, il Requiem, in re minore K 626, una partitura che è sempre stata in grado di infondere speranza, in Sarajevo bombardata e in luoghi dove si poi l’amore per la cultura ha prevalso>>.