Animal factory
di Edward Bunker, Einaudi, Torino, 11 euro.
Ron Decker, ragazzo di buona famiglia, finisce a San Quentin per una questione di droga. Una volta dentro, si rende subito conto di quanto sia difficile la vita in prigione, laddove gli uomini, abbrutiti da un Potere che vuole solo punire nel peggiore dei modi il colpevole, si fanno continuamente guerra tra loro e per vivere non possono fare altro che uccidere. Quello di Ron è un viaggio all’inferno, una discesa agli inferi, nella quale ha come guida Earl Copen, un ergastolano che lo protegge e che alla fine lo aiuterà ad evadere.L’occhio gelido di Bunker riesce a fotografare crudamente una realtà in disfacimento, disumana e disumanizzante, mette a fuoco gli scontri razziali, si sofferma sui legami, sull’amicizia che unisce tra loro uomini/bestie, che hanno a che fare quotidianamente con trappole e pericoli, che devono guardarsi di continuo le spalle, sempre pronti a difendersi, a tirare fuori il coltello, ad aiutarsi l’un l’altro. Il tutto con uno stile asciutto, incalzante, che nulla concede alla retorica o al facile sentimentalismo.