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Arte presepiale a San Domenico Maggiore

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Te piace o’ presepio? L’arte presepiale napoletana ritrovata in mostra. Dal 6 dicembre 2018 sino al 6 gennaio 2019 sono esposti nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore in Napoli i circa 200 pastori ritrovati dai carabinieri del Nucleo Operativo Tutela del patrimonio culturale di Napoli con il coordinamento della Procura di Isernia. L’esposizione  è organizzata dalla Fondazione Sant’Alfonso Maria dei Liguori – Museo permanente del presepe napoletano e si avvale del sostegno della Regione Campania e della collaborazione del Comune di Napoli, che ha messo a disposizione della fondazione la prestigiosa sala del refettorio della basilica di san Domenico Maggiore che sorge nel centro storico, ai Decumani, sede dell’attuale produzione presepiale artigianale che è figlia della storica arte presepiale dell’epoca di Carlo e di Ferdinando di Borbone. Mostra inaugurata, tra gli altri, dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e dall’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe. L’esposizione degli antichi pastori ritrovati ha la finalità di coadiuvare l’Autorità Giudiziaria ed il Nucleo TPC dei Carabinieri, permettendo, attraverso l’esposizione al pubblico e attraverso la pubblica fruizione delle opere, l’eventuale riconoscimento da parte dei legittimi proprietari dei pastori.

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I pastori ritrovati esposti – Sono circa duecento i pastori dell’arte presepiale napoletana esposti, oggetto di un maxi sequestro condotto dalla procura di Isernia. Si tratta di pezzi unici che erano esposti nelle case di boss e criminali oppure in vendita sul mercato nero. Molti esemplari di questa collezione fanno parte di antichi e raffinati esempi dell’arte presepiale napoletana. I pastori, un vero e proprio patrimonio artistico, sono state affidati in custodia giudiziale alla Fondazione, la quale ha effettuato una delicata attività di conservazione e di valorizzazione.In mostra anche raffigurazioni degli antichi mestieri, facenti parte della collezione Rogiosi di Rosario Bianco e la Natività della collezione del presidente emerito del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi. Dal sarto allo scrivano, dall’arrotino al maccaronaro, passando per l’impagliasedie e il suonatore di pianino… nei loro gesti senza tempo e negli strumenti riprodotti minuziosamente, una mostra che fa rivivere la Napoli di un tempo, quella fatta di artigianalità e umiltà, alla quale non bisogna mai smettere di guardare.

Start up, il maxi sequestro del gennaio 2018 – Furono oltre 250 i pastori del presepio napoletano del ‘700 rubati in abitazioni private e chiese recuperati dai Carabinieri. Circa venti le persone, residenti a Bergamo, Salerno, Brescia, Reggio Calabria e in diversi comuni dell’hinterland napoletano, raggiunte da informazioni di garanzia per il reato di ricettazione. Fu questo il bilancio dell’operazione Start Up, condotta dai Carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale coordinati dalla Procura di Isernia. L’attenta e dettagliata ricostruzione delle scene presepiali, integrata dal confronto con le informazioni contenute nella Banca dati dei Beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale, ha consentito di individuarne, al tempo del ritrovamento, solo 49, oggetto di 3 importantissimi colpi messi a segno, tra il 1999 ed il 2000, in due abitazioni private di Napoli e dalla Chiesa di Sant’Agnello sulla costiera sorrentina. Nel presentare l’eccezionale recupero, i Carabinieri hanno diffuso attraverso i media le foto e le immagini dei restanti pastori per consentire ai proprietari di riconoscerli.

La Fondazione Sant’Alfonso Maria de’ Liguori – Museo permanente del presepe napoletano – Nasce con l’esposizione del presepe di piazza san Pietro del 2013, con lo scopo di diffondere e valorizzare l’arte presepiale napoletana, quale peculiare e rilevante aspetto della cultura e della tradizione partenopea nonché simbolo della cristianità, dando vita al primo Museo del Presepe Napoletano nella città di Napoli. L’Ente, nasce nel 2016 da un’idea di Ugo Ricciardi, fondatore, magistrato con funzioni di sostituto procuratore generale delle Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli; un’idea fortemente condivisa dal cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, presidente onorario dell’ente. La Fondazione, concepita grazie alla sinergia ed alla cooperazione di due mondi apparentemente diversi, quali quello della magistratura e quello della Curia, intende essere un simbolo ed uno stimolo per il recupero dei valori tradizionali, fondamentali per un sano progresso sociale e doverosi lasciti per le future generazioni.

Il cardinale Sepe - «Il presepe è il simbolo reale e concreto del significato profondo del Natale – ha detto il cardinale Crescenzio Sepe – che non deve essere mai solo limitato a feste esteriori ma che se vuole scendere nel cuore e rinnovare interiormente gli uomini deve mostrare il senso profondo di quel Dio che si è fatto uomo per riscattarci e darci speranza». Oltre agli antichi pastori ritrovati, nelle sale del refettorio del complesso di San Domenico sono esposte anche dieci scene degli antichi mestieri che fanno parte della collezione Rogiosi di Rosario Bianco e una Natività di Carlo Alemi, già presidente del Tribunale di Napoli. «È un’iniziativa che vede insieme tante istituzioni – ha sottolineato il sindaco De Magistris – e lancia un messaggio forte di tradizione, di arte, di cultura ma anche di legalità. E una delle tante belle mostre presepiali che in questi giorni si stanno inaugurando per il Natale a Napoli».