Ci eravamo lasciati una ventina di giorni fa con le riflessioni sui nostri sudamericani. In quell’occasione parlammo anche dello scarso rendimento che, fino a quel momento, aveva contraddistinto le prestazioni di Denis in termini di goal segnati. Avevamo consigliato di aver pazienza perché ogni giocatore che cambia squadra ha bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi, figuriamoci se cambia anche continente. Ebbene, “el tanque” ha dimostrato subito che le nostre predizioni erano vere, e da quel momento ha messo la firma su tutte le partite che ha disputato in campionato. Due colpi da vero carrarmato, uno al Genoa, e uno al Bologna, che ha fruttato tre preziosissimi punti, quelli con le “piccole” che l’anno scorso sono un po’ mancati. Sabato invece ci aspetta una big, o meglio, aspettiamo una big. Al San Paolo arriva una rivale storica, la Juve. Come nell’ultima stagione si gioca in anticipo, di sabato. Come nell’ultima stagione si gioca di sera, alle 20:30. L’anno scorso finì 3 a 1. La Juve andò in vantaggio con Del Piero, come sempre ispiratissimo a Napoli. Ma la reazione fu immediata e dopo pochissimi minuti una sfuriata dell’uragano Gargano ci riportò in parità. Poi vennero i famosi due rigori. Non sto qui a discutere sulla bontà delle decisioni arbitrali, potrei essere accusato di eccessivo campanilismo. Fatto sta che Domizzi li realizzò entrambi e un mio caro amico, presente allo stadio accanto a me, vinse una bella cifra perché aveva scommesso proprio su quel 3 a 1. Quest’anno la Juve arriva da una serie non propriamente positiva per una squadra che ambisce allo scudetto: una sconfitta e due pareggi. Il Napoli al momento è sopra di due punti, ma viene da due sconfitte consecutive, una a Genova e l’altra, che è costata l’eliminazione dalla Uefa, a Lisbona. Entrambe le squadre hanno sete di riscatto. La Juve deve vendicare la sconfitta subita un anno fa e deve rimettersi in carreggiata per i piani alti della classifica. Il Napoli deve piazzare un risultato positivo per far sì che non si possa parlare di serie negativa. Diversi gli “ex” in campo. Amauri per la Juve, ma soprattutto Blasi e Zalayeta per il Napoli. Il centrocampista ha già detto che se segnerà esulterà, l’attaccante partirà probabilmente dalla panchina ma ci sarà spazio anche per lui. E poi ci sarà lui, il vero protagonista di queste grandi sfide: il San Paolo. E’ vero, è un San Paolo mutilato delle curve dal miope provvedimento che più che essere un tentativo di educazione delle tifoserie assomiglia tanto ad una sbrigativa lavata di mani. Ma il San Paolo ci sarà. Gli ingredienti per una grande sfida ci sono tutti. Che vinca “il” migliore (N.B. L’utilizzo del maschile è puramente casuale…).