Asse mediano dance. Asse mediano by night. Asse mediano giorno dopo giorno. Euro dopo euro.. Asse mediano coi roghi di spazzatura. Asse mediano da fantascienza. Coi mostri che si materializzano davanti all’ignaro automobilista. Asse mediano. Villaricca. Casalnuovo. Grumo Nevano. Asse mediano che sale. Asse mediano che scende come la birra nel gargarozzo. Birra fredda gelata. Birra alla spina. Marlboro di contrabbando. Asse mediano dei camionisti e dei tossici con le vene scassate e gli occhi allucinati. Che sanno di lacrime troppo salate e di pioggia catartica. Di umido e di rose fresche . Asse mediano delle coppiette. Asse mediano–lingua infame di cemento. Serpente che si snoda, che striscia nel sottobosco dell’Amazzonia. Asse mediano. Casandrino e Pomigliano. Afragola. Acerra. Secondigliano. Asse mediano di sparatorie. Di gente che va a lavoro. Di gente che se ne va per non tornare più. Asse mediano al buio o pieno di luce. Pulp fiction senza Tarantino e Travolta. Shining senza Jack Nicholson. Neve che si accumula. O acqua di mare e scogli pieni di cozze e gabbiani. Asse mediano della mente. Di fiat punto truccate che se ne fottono dell’autovelox. Di sere d’estate e di pantalacci. Di tirate che fanno tremare i guard rail. Asse mediano. Mugnano. Melito. Marano. Strade che si allagano. Che sembrano paludi colme di sanguisughe. Asse mediano e l’attesa di Titina. Cianquant’anni portati male. Cinquant’anni di sofferenza e di malattie. Di vino in busta e vene varicose. Orzata e pasta di mandorle. Reumatismi. Diabete. Un pò di tutto. Titina e la sua croce. Il figlio. Aspetta Titina detta anche Titty. Aspetta il figlio che doveva tornare alle otto di sera e a mezzanotte ancora non c’è. Aspetta davanti ad un bicchiere di latte e ad un pacchetto di biscotti. Aspetta sempre Titina fumandosi pure il filtro delle Classic. Ma il figlio non arriverà. Tiene una pallottola in testa e sta a terra in una pozza di sangue. Titina si addormenta con la testa sul tavolo. Si sveglia alle quattro del mattino per una telefonata dei carabinieri. Scoppia a piangere e si affaccia al balcone. Vorrebbe buttare giù tutto il dolore e la rabbia. Come si fa a Capodanno con le cose vecchie. O coi sacchetti di spazzatura e le bottiglie di Moet pezzottate. Coi tracchi e i bengala. Vorrebbe buttare via tutto, ma non ce la fa e atterra sul selciato con un tonfo sordo. Il figlio è morto.Titina non l’aspetta più. Ciao Titina..