"Quattro-cinque anni fa eravamo ancora a giocare su campi come Lanciano, Sassari..". Ormai questo è un vecchio ritornello. Che serve da giustificazione ogni qual volta emergono i limiti palesi di un organico chiaramente incompleto.Se è vero che quattro-cinque anni fa stavamo ancora in serie c, è anche vero che c’è voluto lo stesso arco di tempo per avere un laterale sinistro di ruolo. Per non parlare poi di altri ruoli, come quelli di regista di centrocampo, di prima punta/goleador e centrale difensivo, che andrebbero coperti da giocatori più capaci. In grado cioè di garantire qualità e quantità per far fronte alle corazzate del campionato italiano. Se è vero che quattro-cinque anni fa stavamo ancora in serie c, è anche vero che nel corso di questi anni il Napoli non ha mai avuto un "gioco".E non dico spettacolare o spumeggiante, ma dico gioco e basta. Ci si è sempre affidati alle giocate dei singoli e all’esuberanza atletico-agonistica dei giocatori più rappresentativi. Quando gioca al San Paolo, è solo questo ad emergere: una foga agonistica notevole e grandi giocate di Lavezzi e Hamsik. Nient’altro. Giocate che esaltano ma che non possono sempre riuscire. E se non riescono, ecco un gioco balbettante che deve basarsi sulla sterile impostazione di Pazienza, sui tagli verticali di Gargano, sulle accelerazioni di Maggio e sulle sponde di Denis che non riescono quasi mai perchè l’argentino la palla non la tocca neppure.Questa è la differenza tra il Napoli e Il Genoa, che ha dei buoni giocatori, un gioco notevole e un buon, anzi ottimo, cannoniere. A questo problema si aggiunge anche il fatto che il nostro Reja non cambia mai modulo, non cambia giocatori in corsa, in altre parole è poco duttile su vari versanti.Ciò detto, non voglio mettere in discussione la squadra radicalmente, ma un pò di autocritica, quel tanto che serve a farci crescere, è assolutamente necessaria!
