Bastava chiedere
Emma
Laterza
2020
pp. 186
18 euro
Bastava chiedere è il nuovo romanzo, edito da Laterza, la cui particolarità, che lo differenzia da molti altri libri, risiede nelle vignette a tematica femminista, che accompagnato il testo, le quali sono state disegnate dalla stessa autrice del libro: Emma Clit.
La scrittrice francese era già nota per i suoi disegni, pubblicati sul suo blog nel 2016, che prendono come titolo lo stesso dato al testo Bastava chiedere- Fallait demander.
Il libro è stato pubblicato nel 2017 in Francia, ma in Italia è approdato in tempi recenti, nel febbraio del 2020.
È sorprendente che la casa editrice, Laterza, abbia preso in carico questo progetto, poiché non ha particolare interesse a pubblicare il genere comics. Sono state proprio le vignette che accompagnano il testo a generare curiosità nei confronti del dattiloscritto, dato che con la loro ironia aiutano il lettore nella comprensione del messaggio.
Tematiche- Il libro racconta in dieci capitoli tutte le attività che la donna è costretta a svolgere durante le sue giornate all’interno delle mura domestiche.
La stanchezza del genere femminile non è solo fisica ma anche mentale: è la donna che deve ricordare al marito o ai figli le faccende che bisogna svolgere. È occupata a fare e a pensare cosa si deve fare.
Il titolo ha una valenza fortemente simbolica. Può capitare che una donna, a causa della stanchezza della giornata, possa avere delle dimenticanze, le quali sono oggetto di rimprovero da parte del compagno. Quando quest’ultima spiega il motivo della sua leggerezza, puntualmente l’uomo risponde con Bastava chiedere, potevo farlo io.
Ciò genera rabbia e insoddisfazione, dal momento che risulta evidente che gli uomini non prendono iniziative in maniera autonoma nelle faccende di casa, ma si aspettano sempre dalla loro moglie, o dalla fidanzata, che si carichino sulle spalle tutto il lavoro da fare
Nonostante ciò, la donna continua ad accudire il suo uomo con tutte le sue forze.
Messaggio- Il testo ha come obiettivo principale far comprendere che tutta la società vive ancora di stereotipi, che sono diventati la nostra quotidianità. Ad esempio alle bambine viene insegnato a ordinare la propria cameretta, poiché essendo femminucce è opportuno essere ordinate.
L’autrice intende spiegare cosa sia il carico emotivo: il 75 percento delle attività domestiche sono svolte dalle donne, le quali si prestano a caricarsi di lavoro per semplificare la vita dei figli e dei mariti.
In genere è proprio alle donne che viene richiesta l’organizzazione del nucleo e delle faccende famigliari, dato che riescono a mantenere l’equilibrio meglio degli uomini. Tutto ciò non vale all’interno della società, in cui vi sono ancora forti distinzioni di genere e non è permesso a una donna di avere soddisfazioni lavorative ed economiche uguali a quelle del sesso opposto.
Il libro, dunque, tratta anche di possibili situazioni lavorative, sessuali e sociali.
Il testo si propone come manuale di istruzioni, dispensando consigli non solo per le donne, ma soprattutto per l’uomo, affinché quest’ultimo, con maggiore empatia, possa comprendere al meglio le difficoltà e le debolezze della propria congiunta.
L’autrice tenta di mettere in evidenza tutti gli aspetti distorti della realtà che si sono ormai radicalizzati nella nostra cultura, sperando che tutti possano aprire gli occhi davanti alla disparità di genere.
Molte donne, con immensa sorpresa, potrebbero riconoscersi nelle situazioni descritte.
Importanza della parità di genere- È importante riconoscere il ruolo primario della donna nella gestione domestica, senza la quale l’uomo si sentirebbe irrimediabilmente perso.
La particolarità del libro è quella di trattare una tematica così delicata in maniera divertente e ironica e ciò e permesso grazie alle immagini spumeggianti e colorate che accompagnano la lettura.