A Capodimonte, alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Tommaso d’Aquino, giornata di studi sul biotestamento e fine vita: Parlare di morte per ragionare di vita, evento promosso in occasione dell’annuale convegno dei docenti e pensato e proposto già nell’ottobre dello scorso anno, quando le Camere del Parlamento italiano erano ancora ben lontane dall’approvazione dell’ormai celebre legge 219/2017.
La giornata di studio - Si articolerà in due sessioni, ciascuna delle quali sarà strutturata a sua volta nella relazione principale di un esperto esterno e in una serie di successivi interventi dei docenti della Facoltà. Nella prima sessione si concentrerà l’attenzione prevalentemente sul problema morte-vita a partire dalla recente legge in materia, entrata in vigore lo scorso 31 gennaio, mentre la seconda sessione si aprirà alla discussione del tema vita all’interno della famiglia e con i giovani. La discussione sarà animata dal confronto tra esponenti del dibattito parlamentare, delle istanze associative e dei movimenti, nonché dalle istanze della filosofia, della teologia, della Sacra Scrittura, delle religioni, della morale, della sociologia, della medicina… e tanto altro. Si tratterà, in definitiva, di una riflessione multidisciplinare per avanzare ancora istanze di vita, con il precipuo scopo di contrastare la cultura della morte che potrebbe sovrastare l’annuncio e la realtà della vita in tutte le sue espressioni e dimensioni.
Il programma - Suddiviso in due sessione, la sessione mattutina, presieduta e moderata da Francesco Asti, Vice Preside della Sezione S. Tommaso, prevede le relazionidel professore senatore Lucio Romano, Vicepresidente Commissione Politiche Unione Europea Commissione Igiene e Sanità Commissione Diritti Umani Senato della Repubblica: Un confronto a partire dalla Legge sul “fine vita”; dei docenti della PFTIMSt Carmine Matarazzo, L’annuncio del Vangelo tra negazione della vita ed esaltazione della morte; Gennaro Matino, Mors et vita conflixere: la rimozione della morte; Salvatore Esposito, Il tema della vita nei testi eucologici postconciliari; Roberto Gallinaro, Saper morire per saper vivere; Luigi Longobardo e Roberto della Rocca, I padri di fronte al mistero della morte; Luigi Medusa, Morale e vita: provocazioni di alcuni autori; Edoardo Scognamiglio, La persona tra mistero della vita
ed esperienza della morte di fronte a Cristo. La sessione pomeridiana, presieduta e moderata da Carmine Matarazzo, direttore Istituto di Scienze Pastorali, prevede le relazioni dell’onorevole dottore Mario Afinolfi, giornalista, fondatore del Popolo della FamigliaUn confronto su famiglia e vita; e dei docenti della PFTIMST, Pasquale Incoronato, Famiglie e giovani in dialogo con la vita. Una lettura teologico-pastorale, Tonino Palmese, La famiglia: dall’urtare al toccare; Francesco del Pizzo, Giovani, famiglia, vita. Aspetti sociologici; Gaetano di Palma, I sapienti d’Israele di fronte alla “serietà” della vita; Alfonso Langella, La famiglia di Nazaret e “le” famiglie del XXI secolo; Nicola Rotundo, La famiglia evangelizzatrice della vita e della morte.
Biotestamento e fine vita, cosa prevede la legge – Ogni persona maggiorenne in previsione di una futura malattia che la renda incapace di autodeterminarsi può, attraverso le Dat, le disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie preferenze sui trattamenti sanitari, accettare o rifiutare terapie e trattamenti, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. La legge punta alla tutela del diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona. Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata ed eventualmente dei familiari.
Come si fa il biotestamento – Le disposizioni devono essere espresse in forma scritta, datate e sottoscritte davanti a un pubblico ufficiale, un medico o testimoni. Atto pubblico o scrittura privata dice il testo. Possono essere revocate e rinnovate in ogni momento. Valgono videoregistrazioni e altri mezzi di comunicazione usati dal paziente. Quanto previsto dalla legge sul biotestamento si applica anche alle dichiarazioni già presentate e depositate. Vanno aggiornate nelle modalità di presentazione se non conformi alla legge.