Il primo dei nati è colui che è nato dai morti: celebrata la Pasqua alla Facoltà Teologica di Capodimonte. Quinto lunedì di Capodimonte per l’unità dei cristiani lo scorso 8 aprile 2019, presso la sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, a Napoli: Il primogenito di coloro che riscuscitano dai morti (Col. 1,18) – La risurrezione di Cristo, come cuore di fede cristiana. Penultimo di un ciclo d’incontri di formazione promosso dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania con il supporto della stessa Facoltà Teologica, la collaborazione del Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e le culture e il patrocinio della Conferenza Episcopale Campana.
Il lunedì ecumenico di Pasqua a Capodimonte – Resurrezione di Cristo, come cuore di fede cristiana, espresso e riflettuto in un incontro che ha visto riunito il mondo ecumenico concentrato nel Credo. A discuterne il professore Gaetano Castello, preside della PFTIM di Napoli, Lucia Antinucci, in sostituzione del delegato della Chiesa ortodossa, e il pastore Antonio Squitieri, presidente del Consiglio regionale delle chiese cristiane della Campania, nonché pastore della Chiesa metodista di Salerno e diaspora dI Albanella e Ottaviano. A moderare l’incontro, con il suo solito garbo, delicatezza e precisione, il professore Michele Giustiniano, teologo e giornalista culturale, esperto di ecumenismo. La Chiesa celebra, professa e proclama che Cristo è morto ed è risorto dai morti e che la sua Risurrezione ha eliminato la morte per tutti gli uomini. Un linguaggio che testimonia tutto ciò che di tangibile ed evidente conosce: «Quello che abbiamo udito, quello che abbiamo veduto coi nostri occhi, quello che abbiamo contemplato e le nostre mani hanno toccato» (1Gv 1, 1).
La vita del mondo che verrà per la Chiesa metodista - Aspettiamo la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà: è l’affermazione conclusiva del Credo Niceno-Costantinopolitano; definisce la Chiesa come una comunità dell’attesa e della speranza. Per coloro che professano la confessione metodista, la vera identità è nel futuro e non nel passato. La vita del mondo che verrà è stata spesso immaginata, sognata, cantata come l’isola che non c’è, l’utopia del possibile, che però è considerato l’impossibile nella nostra vita attuale; la Pasqua ortodossa – La data della Pasqua ortodossa non coincide con quella della Pasqua cattolica. Viene celebrata la prima domenica dopo la prima luna dall’equinozio di primavera. Una settimana prima della Pasqua gli ortodossi, come tutti i cristiani, festeggiano l’ingresso di Gesù a Gerusalemme o la domenica delle Palme. La Pasqua è la festa più importante, che si trascorre in famiglia e con gli amici, mentre durante l’intera settimana santa si hanno celebrazioni speciali. Il sabato a mezzanotte i fedeli si riuniscono, accendono ognuno il proprio cero e seguono la croce che viene portata in processione. Le campane suonano a festa e tutti si abbracciano tre volte; poi inizia la liturgia pasquale che dura fino all’alba. Durante i quaranta giorni successivi alla Pasqua, è di rito salutare chi si incontra con “Cristo è risorto“(Khristos voskres) ed è consuetudine ricevere in risposta “Veramente è risorto” (Voistinu voskres); la Pasqua di Risurrezione per i cristiani – La Pasqua cristiana celebra la Risurrezione di Cristo, avvenuta il terzo giorno dopo la sua crocifissione al Calvario. E’ stato il Concilio di Nicea a stabilire che questa ricorrenza cadesse la prima domenica dopo il plenilunio seguente all’equinozio di primavera, nel periodo che va dal 27 marzo al 25 aprile. La Pasqua cristiana comprende un periodo di sette giorni, la Settimana Santa, che fa seguito alla quaresima e alla festività delle Palme. Nei primi tre giorni, dal lunedì al mercoledì, la liturgia è dedicata alla riconciliazione; il Giovedì si apre con la messa del Santo Crisma, in cui sono benedetti gli Oli Santi, usati nella somministrazione dei Sacramenti, concludendosi con la messa della Cena del Signore, in ricordo dell’Ultima Cena di Gesù, con l’Istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio Ministeriale, ripetendo il gesto simbolico della lavanda dei piedi. Il Venerdì Santo è dedicato alla contemplazione, con lo svolgimento della Via Crucis che ripercorre l’ultimo giorno di vita di Gesù; il Sabato Santo è dedicato alla riflessione e alla preghiera, concludendosi con l’accensione del cero e la Veglia pasquale. La Domenica è la festa della Resurrezione di Gesù all’interno delle Chiese e delle famiglie cristiane. La Pasqua cristiana indica il passaggio dalla morte alla vita.
E nel question-time finale, una domanda su tutte: c’è Pasqua senza uova? – Sicuramente no, e in particolare, ha suscitato curiosità quanto accade per gli ortodossi, per i quali questa tradizione è collegata al fatto che la Pasqua coincide con l’inizio della primavera: dipingere uova insieme ai bambini significa trasmettere loro i valori, raccontare il senso di una grande festa. Molto popolari e diffuse le uova di Pasqua fatte a mano, solitamente dipinte semplicemente di rosso per rappresentare il sangue di Cristo.