<<Raccolti d’intorno a così prezioso e pio cimelio, crescerà in noi tutti, credenti o profani, il fascino misterioso di Lui e risuonerà nei nostri cuori il monito evangelico della sua voce, la quale ci invita a cercarlo poi là dove Egli ancora si nasconde e si lascia scoprire, amare e servire in umana figura>>(Paolo VI, 23 novembre 1973). Il 4 maggio è giorno in cui si celebra la festa liturgica della Sacra Sindone: a Napoli, i Frati Francescani del Terzo Ordine Regolare di San Francesco, festeggiano la ricorrenza con una solenne Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di Santa Caterina a Chiaia alle ore 18.00, presieduta da monsignore Lucio Lemmo, vescovo ausiliare di Napoli. Celebrazione promossa insieme al Gruppo Napoletano di Sindonologia.
La ricorrenza – Fu Papa Giulio II, su richiesta della famiglia Savoia, a concedere l’Ufficio delle Letture e la Messa: il culto della Sindone, prima solo tollerato, venne così, dalla Chiesa, ammesso e promosso. Era il 9 maggio del 1506, quando il pontefice, in risposta alla richiesta presentata dal Duca Carlo II di Savoia e da sua madre, la duchessa Claudia, stabilì come data della solennità il 4 maggio, giorno successivo alla Commemorazione del ritrovamento. Completando, così, l’iter dei suoi predecessori, Paolo II e Sisto IV, che avevano eretto a Chambéry una Collegiata e riconosciuto il titolo di Santa Cappella alla chiesa nella quale i Savoia custodivano la Sindone. Papa Giulio II motivò così, la sua disposizione: <<venerare ed adorare le reliquie dell’umanità di Cristo, unite alla Sua Divinità>>.
La Sindone – Testimonianza muta della Resurrezione, è un telo in lino di colore giallino che misura cm 442 per cm 113 e reca impressa l’immagine frontale e dorsale di un uomo che è stato flagellato, coronato di spine, crocifisso e trafitto da una lancia al costato dopo la morte, proprio come descritto nei Vangeli. Da quando è stata fotografata per la prima volta da Secondo Pia, nel 1898, molti scienziati hanno cominciato a interessarsi di questo particolare lenzuolo, che la chiesa cattolica venera come telo funerario di Gesù. Nel 1978, un nutrito gruppo di scienziati e ricercatori di diverse nazioni, ha condotto un’investigazione scientifica multidisciplinare sulla reliquia, con risultati a conferma dell’autenticità del sacro telo, costituendo tutt’ora, una solida base scientifica. Un telo che induce alla meditazione dell’amore di Cristo, crocifisso e risorto. Ma ciò che più conta, un telo che offre a ogni uomo stimolo alla riflessione sui problemi dell’esistenza umana e in particolare al credente una provocazione per la sua fede.
La sindonologia e gli studi- Non è una scienza, ma semplicemente un termine che indica gli studi e le ricerche, effettuate in vari settori, volte allo studio e all’analisi del tessuto della Sindone e della sua immagine.
Il Gruppo napoletano di Sindologia – È un organismo che intende promuovere, coordinare e sviluppare studi, ricerche e iniziative riguardanti la Sindone in Italia e all’estero. Presidente Walter Memmolo, il gruppo è stato costituito, con autorizzazione del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe nel settembre 2014 ed ha sede presso il convento di Santa Caterina a Chiaia. Attualmente, la ricerca scientifica è concentrata sulle caratteristiche fisico-chimiche dell’immagine somatica dell’uomo della Sindone, sulle modalità di formazione di quest’immagine e sulla ricerca del miglior metodo di conservazione del sacro telo e dell’immagine che riporta.
Walter Memmolo – Il presidente del Gruppo Napoletano di Sindonologia, avellinese, medico chirurgo in pensione, studioso della Sindone da oltre trenta anni, specializzato in studi sindonici. <<Il Telo, sebbene non si possa ritenere con certezza che abbia avvolto il corpo di Gesù di Nazareth, tuttavia ci rimanda al racconto della Passione, Morte e Resurrezione degli Evangelisti. E, come ha detto Papa Francesco, solo entrando nelle piaghe di Cristo, possiamo avvicinarci alla comprensione del dono della Misericordia, l’Amore di Dio per tutti gli uomini, senza condizione […] Ci spinge ad una riflessione che va molto al di là del dato scientifico. Chi contempla la Sindone non può che rimanerne catturato. Quindi, il mondo può diventare migliore se ci abbandoniamo all’amore di Cristo>>.