Maria è nella sua camera davanti ad un pc, basta un clik su un link insolito che l’aveva incuriosita e si ritrova improvvisamente in un’altra dimensione. Orocronia è il luogo sconosciuto nel quale viene catapultata. <<C’è una differenza temporale nei nostri mondi, la rotazione che la terra compie intorno al sole nel tuo non corrisponde a quella del nostro, qui siamo circa quattro ore in ritardo mentre in mese e il giorno coincidono>>. È un viaggio nel futuro quello raccontato dallo scrittore emergente Mario Napodano, classe 1989, alla sua prima pubblicazione. Maria andrà alla scoperta di un mondo nuovo, in un viaggio che le farà conoscere la società di Orocronia in compagnia di Giulio, sempre al suo fianco. Il racconto è costruito su continui parallelismi tra quella che è la nostra società, illustrata dal punto di vista di Maria ed Orocronia. Questa città è forse un’utopia o il migliore dei mondi possibili. Una realtà diversa, in cui la vita di ciascun individuo non è esposta a compromessi. C è ancora spazio per esprimere se stessi e le proprie idee? <<Credete di essere liberi, di vivere in un mondo libero, ma siete schiavi di voi stessi, dei vostri desideri, ma la cosa più brutta siete schiavi degli oggetti. Avete trasformato la vostra vita in una partita a flipper, dove però non siete il giocatore bensì le biglie che vengono scaraventate da una parte all’altra>>. Una riflessione sulla vita e tutte le sue sfumature: dall’amore al senso di giustizia, dall’amicizia alla ricerca di se stessi e del proprio modo personale di affrontare la vita. Un messaggio chiaro, cioè non abbandonarsi ad una società mediocre in preda agli affanni, ma rimanere saldi ed ancorati al proprio essere dove l’importante è che <<tu ti sia mosso, che tu abbia seguito una strada da te decisa>>.
Mario Napodano
C’era una volta mio nonno
Vivere ad Orocronia