Nell’anima archeologica della Reggia di Porticisi trasmette la memoria dell’arte: lo scorso 5 dicembre si è inaugurata la mostra di Copia conforme: l’arte della riproduzione dal ‘700 ad oggi, tasselli che ricostruiscono il modus operandi di un’epoca. L’esposizione, frutto della collaborazione tra il MANN, il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II ed il Centro Museale Musei delle Scienze Agrarie-MUSA, è in programma, per un trimestre, nel piano nobile della Reggia di Portici, in un progetto espositivo capace di stabilire una nuova finestra di indagine sul valore storico dell’Herculanense Museum, la cui Collezione dei Commestibili è adesso riproposta al MANN nel percorso Res Rustica. Archeologia, botanica e cibo nel 79 d.C, che rappresenta non soltanto un rigoroso ed appassionante racconto di archeobotanica, ma anche un’occasione per assemblare nuovamente la Collezione dei Commestibili, nell’attesa di un restyling complessivo, insieme ai tessuti, nella proposta espositiva permanente del Museo.
La mostra - L’arte della riproduzione è raccontata non soltanto esaminando la perizia dei maestri e degli artigiani di un tempo, ma anche delineando il significato che i calchi hanno avuto, ieri come oggi, nel trasmettere la memoria dell’arte. In un suggestivo iter di visita, il cui allestimento è firmato da Silvia Neri e Marinella Parente, sono presentate al pubblico le riproduzioni di grandi capolavori della Villa dei Papiri, dai Corridori, in cera, bronzo e poliuretano, all’Hermes in riposo, in cera e poliuretano: tali copie sono state realizzate e messe a disposizione dalla Fondazione Del Giudice di Nola, che ha combinato tecnologie digitali e lavoro specializzato per riproporre, nel modo più fedele possibile, i dettagli delle singole opere. Uno spazio di approfondimento ad hoc è dedicato, ancora, ai primi calchi realizzati per il re Carlo: nel 1761, infatti, fu inviata al sovrano la copia della statuetta bronzea di Alessandro a cavallo, ricreata, nel 2008, dalla storica Fonderia Chiurazzi con l’antica tecnica della fusione a cera persa, per poi essere esposta nella Sala XIII, insieme con la riproduzione in scala 1:1 del celeberrimo Cavallo Mazzocchi; tale lavoro è stata eseguito dall’Accademia di Belle Arti di Napoli in collaborazione con il Laboratorio di Conservazione e Restauro del MANN. Un filmato tridimensionale consentirà, infine, di esplorare, tramite imaging digitali, la minuziosa prassi alla base del processo di copia dei reperti archeologici.
La mission – Scopo della mostra è quello di far conoscere l’arte della riproduzione di oggetti dal Settecento ai tempi attuali, attraverso un racconto che parte dal pezzo originale, che è l’oggetto reale, fino alla realizzazione di una copia in vero passando dalle varie fasi di lavorazione: dal modello tridimensionale, al modello in poliuretano al modello in cera, fino all’opera in bronzo. Nella mostra è visibile un progetto in cera che rappresenta un passaggio nella lavorazione con i tagli di fusione prima dell’assemblaggio e la fusione finale. È interessante vedere che dopo 2000 anni confrontando i tagli fatti sugli originali e quelli fatti sulle copie con le tecniche attuali, i tagli siano gli stessi, coperti forse meglio da una maggiore pulitura ma esattamente negli stessi punti. Questo mostra la continuità con il passato e l’importanza di tramandare e conservare l’abilità umana a porre la sua mano sull’opera anche se quest’ultima è solo una copia.
Location – L’Herculanense Museum, inaugurato nel 1758 da Re Carlo di Borbone presso la Reggia di Portici, fu una delle prime realtà museali d’Europa. Grazie ai preziosi oggetti riportati alla luce dagli scavi archeologici divenne meta privilegiata del Grand Tour. Unico in tutta Europa per la quantità e la qualità dei reperti riuniti, per la presenza di singolari laboratori sperimentali di restauro, il museo fu trasformato e ampliato di continuo per dare decorosa sistemazione alla mole di oggetti acquisiti: dalle pitture parietali, ai mosaici, alle statue in marmo e in bronzo. Anche per tale ragione, già dai primi anni dell’ottocento, le collezioni furono via via trasferite al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nell’attuale Herculanense Museum, inaugurato nel 2009, sono narrate le vicende dell’epoca e dei personaggi che allora abitarono e visitarono il Palazzo Reale. La storia degli scavi, delle loro tecniche e dei procedimenti seguiti nell’età borbonica per il distacco degli affreschi sono illustrate da proiezioni multimediali o filmati, gli affreschi romani, raccolti un tempo nella Reggia, sono riprodotti con la tecnica dei quadri retroilluminati. Esposizioni di calchi e opere originali illustrano la tecnica del restauro settecentesco, di cui ne è l’esempio la statua della Flora. L’allestimento attuale ripropone l’originaria vocazione museale assunta dalla Reggia fin dalle origini: quella di sede delle reali raccolte di antichità provenienti dagli scavi di Ercolano, Pompei e Stabia.
Dichiarazione di Paolo Giulierini, direttore del MANN – «Ancora un’occasione per creare un dialogo interistituzionale di livello: con la mostra Copia conforme raccontiamo come arte, scienza e saper fare si combinino, per trasmettere ai visitatori di ogni epoca l’eredità del nostro passato».