La nostra specie ha sviluppato la capacità di prevedere, almeno entro certi limiti, la realtà che ci circonda. Questa capacità, che si esplica tramite la creazione di “schemi” che ci aiutano a leggere il mondo, ci consente una notevole agevolazione nel momento in cui ci muoviamo ed interagiamo con altre persone. Ci consente, in sintesi, di non approcciare al mondo come se fosse sempre la prima volta. Questa funzionalità, però, porta con sé anche diversi limiti e svantaggi, come la creazione di pregiudizi. I pregiudizi, infatti, non sono altro che schemi riguardanti categorie di persone, o cose, che ci suggeriscono cosa aspettarci dai suoi componenti. Il pregiudizio, però, scontrandosi con una realtà più complessa, che si discosta dall’esemplare medio della categoria, può portare a distorsioni di giudizio, che non ci permettono di considerare la diversità, l’individualità, che non può che discostarsi, poco o molto, dalla rappresentazione preconcetta. Pertanto, riconoscere le proprie idee preconcette e sforzarsi di dubitarne, di metterle al vaglio tramite la sospensione del giudizio e l’incremento di una “curiosità infantile” ci permetterà di uscire dalla nostra comfort zone e stupirci della realtà che ci circonda, aprendoci al nuovo.