Il nostro guardaroba potrebbe nascondere qualche segreto e rivelarsi pericoloso per la salute. E’ quanto affermano gli attivisti di Greenpeace, impegnati dal 2011 in una lotta senza precedenti contro le sostanze dannose rilasciate dalle industrie tessili. Detox è il nome della campagna promossa dall’organizzazione ambientalista. L’obbiettivo è “disintossicarsi” da sostanze pericolose presenti negli indumenti di noti brand della moda. Zara, Esprit, Mango, Levi’s e da quest’anno anche Benetton hanno aderito alla campagna sottoscrivendo il proprio impegno: entro il 2020 queste sostanze dovranno essere eliminate da tutta la catena di fornitura. Battaglia impegnativa che ha visto anche proteste eclatanti e provocatorie in tutto il mondo davanti alle vetrine dei celebri marchi. Le analisi effettuate nelle industrie tessili delle diverse case d’abbigliamento hanno rilevato sostanze chimiche e nocive emesse dai coloranti e dai tessuti che, oltre a provocare danni alla salute dell’uomo, stanno provocando notevoli disastri ambientali. Con sarcasmo gli attivisti affermano che per capire quale sarà il colore in “voga” delle prossime stagioni basta osservare le acque dei fiumi cinesi e messicani contaminati e avvelenati da queste sostanze. L’appello di Greenpeace è chiaro: trasparenza e impegno da parte delle grandi case del fashion per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e della “pelle”delle fashion addict. A favore di una moda sana e finalmente libera.