Questa volta ci occuperemo delle allergie incrociate. Letteralmente la parola allergia vuol dire “reazione diversa”. Le allergie infatti sono il risultato di una risposta anomala del sistema immunitario nei confronti di agenti esterni, gli allergeni, che possono essere pollini, polvere, muffe, alimenti, materiali, acari ed altri insetti. La manifestazione allergica non dipende solo dal tipo di allergene introdotto, ma anche dal fatto che sia ingerito, respirato o che ci sia contatto diretto. Le allergie sono tra le malattie croniche più diffuse e secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la percentuale di popolazione mondiale che ne è affetta oscilla tra il 10 e il 40% a seconda delle regioni e dei periodi dell’anno. E’ probabile che l’aumento delle allergie nella nostra società sia dovuto a mutamenti delle condizioni igieniche e ambientali, sia esterne che interne. Il miglioramento delle condizioni igieniche ha provocato infatti una riduzione delle manifestazioni parassitarie e delle infezioni, di conseguenza la risposta immunitaria piuttosto che verso parassiti, virus o batteri si orienta verso altre fonti di antigeni come pollini, polvere o acari; la formazione di questi ultimi poi è stata favorita dalla mutazione delle condizioni ambientali all’interno delle case (riscaldamento e moquette, ad esempio). L’impatto sulla salute della qualità dell’aria negli spazi chiusi ha assunto maggiore rilievo in questi ultimi decenni. La popolazione dei paesi industrializzati trascorre il 90% del proprio tempo in ambienti confinati in cui è presente una grande quantità di sostanze nocive.
Per quanto riguarda l’Italia, le allergie sono in aumento e colpiscono il 10 – 20% della popolazione.
Con la primavera e l’arrivo dei primi pollini un milione di italiani si troverà a combattere con la doppia allergia, o allergia incrociata, un fenomeno in crescita in tutta Europa.
Le allergie incrociate rappresentano un capitolo di crescente interesse dell’Allergologia Pediatrica. La principale manifestazione da reattività incrociata tra pollini e alimenti è la cosiddetta Sindrome Orale Allergica (SOA). L’inalazione del polline sensibilizza l’organismo umano verso le proteine omologhe presenti nei cibi, cosicché, al successivo contatto con l’alimento in questione, si manifesta la SOA.
La peculiarità della SOA è che gli alimenti possono causare sintomi diversi secondo la modalità di esposizione all’alimento nello stesso soggetto e spesso non vi è sintomatologia clinica.
<<In genere le reazioni dovute alla sindrome orale allergica sono lievi tuttavia il paziente può andare incontro a reazioni fastidiose in primavera>> ha spiegato la dottoressa Maria Antonella Muraro, pediatra e allergologa, responsabile del Centro veneto dedicato allo studio e alla cura delle allergie e delle intolleranze alimentari, operativo nell’azienda ospedaliera dell’Università di Padova.
I pollini di betullacee possono presentare reazioni crociate con noce, fragola, mandorla, pera, pesca, albicocca, mais, ciliegia, patate. Le parietarie invece crociano con pistacchio, more di gelso, melone, basilico, pisello. Gli acari – cross reagiscono con lumache, molluschi, gamberi e granchi mentre le graminacee con la prugna, la banana, l’anguria, la mela e la carota.
Tra tutti gli incroci possibili piuttosto gravi risultano quelli che si verificano nei soggetti sensibilizzati alle legumine/vicilline i quali possono andare incontro a shock anafilattico in seguito all’introduzione di frutta secca come noci, mandorle, pistacchi, cocco e nocciole.
Reazioni allergiche serie possono caratterizzare anche la cosiddetta “sindrome artemisia – sedano – spezie”così come le reazioni mediate dalle LTP, piccole proteine con la funzione di trasporto di lipidi, talmente resistenti al calore da rimanere inalterate nelle conserve di frutta.
L’allergia incrociata è un disagio che colpisce in Europa 8,5 milioni di persone. In ogni paese dell’unione prevale l’allergia nei confronti di un frutto o di una verdura particolari. In Italia e Spagna sono le pesche e le albicocche i frutti meno tollerati, mentre in Francia e Germania il frutto spesso “proibito” è la mela. Del fenomeno in crescita si è discusso durante l’ultimo meeting dell’European Academy of Allergology and Clinical Immunology (EAACI).
Le conoscenze nell’ambito delle reazioni crociate restano tutt’oggi agli albori nonostante i continui progressi dell’Allergologia.
La terapia più comune prevede l’eliminazione dalla dieta dell’alimento crudo e/o cotto, qualora neanche la cottura ne favorisca la tollerabilità evitando di ingerire frutta o verdura a rischio soprattutto nel periodo della pollinazione.
Nella lotta contro le allergie alimentari, lo yogurt può rappresentare una risorsa importante, sia per prevenire l’insorgere del problema che per limitarlo una volta comparso.
Lo yogurt, come altri mezzi, è stato preso in esame durante la riunione annuale dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology. Ad illustrare la situazione, la dottoressa Maria Antonella Muraro, presidente del congresso.
La dottoressa Muraro ricorda come sull’azione anti allergica dello yogurt sono stati condotte alcune ricerche che hanno dato risultati interessanti; l’obiettivo è l’utilizzo dello yogurt come arma versatile sia nella prevenzione dei soggetti a rischio che nella terapie dei malati con allergie già attive.
Le analisi hanno rilevato un ruolo dei probiotici. Tali elementi agiscono da registi del sistema immunitario, regolando la sua azione e mettendo in ordine la flora batterica. Di conseguenza, il corpo diventa più abile a riconoscere gli allergeni e meno propenso a scatenare una reazione a cibi di per sé innocui.
Inoltre, i fermenti lattici, specie i lattobacilli, combattono l’infiammazione stimolando la produzione di citochine antinfiammatorie.
Di solito per contrastare i sintomi allergici ci si avvale di antistaminici, cortisonici, simpatico mimetici e sedativi, ma ottimi risultati offrono anche le cure a base di acqua termale e rimedi naturali di seguito elencati:
- Adatoda vasica, grazie ad un suo componente, la Bromexina, un diffuso antitussico ed espettorante.
- L’estratto di semi di Ribes nero, ricco di acidi grassi polinsaturi è un cortisonico naturale privo di effetti collaterali.
- Perilla, efficace soprattutto nel trattamento dell’asma bronchiale
- Rosa canina
- Radice di Genziana, presente in capsule o essiccata per la preparazione di tisane amare indicate anche per il fegato.
- Per rilassare la mucosa gastrica irritata è utile il Fico, frutto gustosissimo che possiamo reperire anche come “macerato glicerico di fico”, indicato per una cura di un mese nella misura di circa 50 gocce al giorno assunte lontano dai pasti.
- Per depurare e rinforzare le difese immunitarie optiamo per l’Echinacea, reperibile in varie soluzioni: tisane, capsule di estratto secco
- il basilico ha proprietà digestive molto spiccate
- la cannella ha un ottimo influsso sulla circolazione sanguigna in generale
- la radice di liquirizia