La xenofobia, filo rosso delle notizie di cronaca, oggi come ieri
La xenofobia è la paura del diverso: paura per chi non è simile a noi per razza, colore, orientamento sessuale o politico o per qualsivoglia altro motivo.
È di pochi giorni fa la notizia dell’aggressione a Vincenzo, il quattordicenne di Pianura (Napoli), che è stato violentato con un compressore, perché in sovrappeso, gesto che gli è costato la perdita del colon e due giorni di lotta fra la vita e la morte. Si, nel nostro Paese si può morire perché si è diversi rispetto ai canoni estetici assunti a normalità.
E mentre Vincenzo è all’ospedale, c’è un gran polverone intorno al fenomeno delle Sentinelle in Piedi, manifestanti silenziosi ed educati, perbenisti -oserei dire!-, che si oppongono al disegno di legge contro l’omofobia, accusandolo di limitare la libertà di espressione: la libertà, in sintesi, di asserire che l’omosessualità è una malattia e che, pertanto, si può curare. La libertà di asserire il falso, dunque, di diffamare -ancora!- una minoranza sessuale già calpestata e seviziata, come testimonia la lunga scia di sangue che il mondo intero si porta sulla coscienza. Ancora una volta, si: nel nostro Paese si muore perché si è diversi.
Ma quando la xenofobia è legalizzata, la violenza è ancora più evidente. Come se non bastasse il già retrogrado stato in cui versa la situazione italiana in materia di unioni civili fra omosessuali, Alfano, agli inizi di ottobre, chiede di non trascrivere nei registri italiani le nozze omosessuali celebrate all’estero, mentre tutti gli atti formati oltre confine, eccezion fatta per quelli che contrastano con l’ordine pubblico, vanno, per legge, trascritti nel nostro Paese.
Alfano vuole forse dire che due gay o due lesbiche che si sposano all’estero contrastano con l’ordine pubblico?
Per fortuna, qualche mente saggia nel nostro Paese esiste: tutti i sindaci che si sono opposti, ad esempio, alla circolare di Alfano e tutti coloro che si sono indignati di fronte all’aggressione all’adolescente di Pianura. Tutti coloro che lottano ogni giorno contro l’omofobia, per i diritti LGBT e tutti coloro che hanno fatto della lotta ai disturbi alimentari e al recupero della vita sociale di queste persone la propria missione sociale.
E noi di cittadelmonte siamo fra questi, contro la xenofobia.