di Peppe Lanzetta, Feltrinelli (collana Universale economica), € 6,50
Figli di un Bronx minore è oramai un classico per i napoletani e per coloro che si interessano alla realtà del capoluogo campano. Venticinque storie raccontano la drammaticità delle vite degli ultimi, in una periferia abbandonata nella quale i sogni sistematicamente vengono infranti da una realtà spietata. Un Bronx, ma un Bronx minore, le cui emozioni sono di rado riportate al grande pubblico. Peppe Lanzetta lo fa, e l’ha magistralmente fatto anche in questo libro del 1993. Da allora ad oggi sono cambiate solo le auto che Lanzetta cita. Il resto è assolutamente invariato. Figli di un Bronx minore potrebbe essere ripubblicato domani con il solo accorgimento di introdurre nelle storie i telefoni cellulari ed internet. Renzo Arbore, autore di una breve prefazione, usa le seguenti parole per descrivere l’opera. «Il fascino della terribile Napoli di Lanzetta è probabilmente proprio in quel suo essere così “vera”, così drammatica e triste, così sconsolante ed orrida, ma, inspiegabilmente, grazie a Peppe Lanzetta, intrisa di una sua inquietante poesia. Figli di un Bronx minore è una testimonianza piena d’amore per questa Napoli del degrado, dell’angoscia, della disperazione; come se nella prosa di Lanzetta ci fosse implicita una richiesta di soccorso, un urlo di denuncia che già si sa rimarrà inascoltato, un farsi carico inutilmente dei mali di questa periferia così grande e così ignorata».