Fine della filosofia e altri saggi
di Lucio Colletti, Ideazione, Roma, 1996, 9 euro.
Lucio Colletti, dopo il distacco dal marxismo e l’approdo al liberalismo, ha dedicato saggi molto interessanti al destino della filosofia in un mondo sempre più privo di certezze, di punti di riferimento fisici e metafisici. Si confronta, perciò, col pensiero di Heidegger e con il pensiero scientifico, ripercorre in lungo e in largo il suo cammino filosofico analizzando come aderì al pensiero e alla pratica marxista, il suo rapporto con Galvano della Volpe. Il tutto in un linguaggio assolutamente godibile, accessibile anche ai non addetti ai lavori. Del resto, si tratta di scritti comparsi anche su settimanali, di recensioni di alcuni testi, da cui trarre spunto per una riflessione originale su temi filosofi, politici, particolarmente pregnanti. Un modo originale, dunque, per portare avanti un discorso meta-filosofico e post-metafisico sulla realtà attuale, che non riesce a trovare un’alternativa valida, seria, credibile, a quelle ideologie, che tanta parte hanno avuto, nel bene e nel male, nel ventesimo secolo e che, una volta tramontate, hanno lasciato un vuoto incolmabile, un deserto nel quale si va sempre di più la malattia mortale del nichilismo.