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Gennaro, il suo sangue, il suo popolo

Statua di San Gennaro in processione nel Duomo di Napoli

Statua di San Gennaro in processione nel Duomo di Napoli

Non chiedere quello che Napoli può fare per te, ma quello che tu puoi fare per Napoli: San Gennaro, il suo prodigio ed il suo popolo napoletano. 19 settembre 2017, ore 10.05 si è ripetuto nella cattedrale di Napoli il prodigio del miracolo del santo Patrono di Napoli e della Campania, alla presenza di esponenti del mondo religioso, politico, civile e militare, ma soprattutto alla presenza del popolo napoletano, quello verace.

Ampolla contenente il sangue di San Gennaro

Ampolla contenente il sangue di San Gennaro

Il santo e il miracolo – È uno dei Santi più amati grazie anche alla fede calorosa dei napoletani che lo hanno eletto a patrono della città dopo averla salvata da pestilenze ed eruzioni del Vesuvio. Vescovo di Benevento, amato da cristiani e pagani, fu martirizzato sotto Diocleziano. Il miracolo della liquefazione del sangue avviene tre volte l’anno nella città partenopea: il primo sabato di maggio,  il 19 settembre, ricorrenza della decapitazione e il 16 dicembre, festa del patrocinio di San Gennaro, in memoria della disastrosa eruzione del Vesuvio nel 1631, bloccata dopo le invocazioni al santo.

Fede, tradizione, folclore – Il 19 settembre è  una giornata di preghiera che contiene una forza simbolica straordinaria. Napoli è da sempre la città di San Gennaro. E per tutti i napoletani il sangue che si scioglie è un segno di buon auspicio. L’intera città si ferma e aspetta il miracolo. Tutto il popolo accorre in cattedrale, o segue l’evento nelle dirette televisive o in streaming. In attesa. Si invoca il santo e gli si parla dialettalmente come ad uno di famiglia. Un pregare insolito, passionale, ma incredibilmente vero: <<Faccia ggialla, faccia senza culore, faccia “ngialluta nun fà o traditore. Fancillo ‘stu Miraculo, fa’ ampressa, ca te mannammo cientomila Messe! E ssi vuò chesto pe mm’accuntentà, t”o cerco addenucchiato, San Gennà!>>.

 

L’annuncio della liquefazione del sangue – E’ stato accolto alle 10.05 del 19 settembre 2017, in una cattedrale affollata, da un lungo applauso dei fedeli presenti. Lo stato liquido evidente del sangue all’interno dell’ampolla ha spinto l’arcivescovo di Napoli a dare l’annuncio del miracolo prima della celebrazione eucaristica e non al termine, come da tradizione.  <<Lo abbiamo trovato completamente sciolto all’apertura della cassaforte  e dopo la Messa lo presenteremo alla venerazione uscendo dalla Cattedrale per benedire la città, la regione e l’Italia e la Chiesa. Grazie al Signore che ancora una volta ha manifestato la sua bontà nei riguardi di noi tutti napoletani>>.

Le parole del Cardinale nell’Omelia - <<… La prodigiosa liquefazione del sangue di Gennaro è un evento di natura esclusivamente religiosa che va letta e vissuta con fede viva e sincera […]Siamo perciò riuniti per vivere un momento di fede, fatto anche di qualche legittimo dubbio, ma sempre aperto alla luce del vero e del bello […] È momento di preghiera per riflettere e vivere la nostra condizione di cittadini e fedeli di San Gennaro[…]In tante epoche, e davanti a infiniti drammi, il popolo di Napoli ha fatto ricorso al suo Patrono invocando protezione e salvezza. E che cosa oggi vogliamo chiedere al nostro Santo Martire se non la grazia di aiutarci a riscoprire il dono della pace per noi, per la nostra Città e per il mondo intero? La pace non è un miracolo, non è una condizione che nasce al momento, come può essere invece una tregua. Essa va perseguita e costruita […] Un punto di arrivo che si può raggiungere da molte strade, ma la più importante è quella della responsabilità individuale. Dobbiamo essere consapevoli che se la pace è un bene di tutti, essa richiede anche il contributo di tutti, il cuore e la volontà di ognuno di noi. […] Dobbiamo guardare con occhi di pace e quindi senza escludere alcuno dal nostro sguardo, che deve essere più attento innanzitutto a chi è nel bisogno. Anche qui a Napoli, nella cura agli “ultimi della fila”, ai nostri fratelli poveri, senza distinzione di nazionalità o di religione e di colore della pelle, si riflette il nostro reale desiderio di pace […].Nel nome di San Gennaro e nello spirito della sua testimonianza  e del suo martirio, apriamo le porte del nostro cuore. Riscopriamo la nostra antica vocazione all’accoglienza, all’ospitalità, alla cordialità dei rapporti […]Facciamo sentire tutti, come ci insegna il sangue del nostro Patrono, il calore della nostra vicinanza, della nostra solidarietà, della nostra umanità. […] Vogliamo affidare a San Gennaro il nostro bisogno di  pace, la nostra capacità di accogliere l’altro, di guardare ai più deboli, per realizzare la vera giustizia che è presupposto di pace. Lui, che li conosce a fondo, apra i nostri cuori. Ci infonda parole, opere e sentimenti di pace, affinché possiamo costruirla o ricostruirla nelle nostre anime, inquiete o afflitte, ma sempre aperte alla speranza.  Maria Santissima, Regina della Pace, ci guidi e ci protegga. San Gennaro interceda per noi.   Dio vi benedica e  ‘ A Maronna v’accumpagna!>>.