A Portici, nel salone principale di Villa Savonarola, corso Garibaldi n. 200, in occasione di “Maggio monumenti”, viene ospitata dal 10 al 17 maggio una mostra di Giovanni Manganaro. L’artista nasce in un paesino vicino Napoli, ossia Vico Equense, nel 1946, paesino tranquillo, al contrario dei suoi quadri. Egli predilige colori scuri e dipinge con tratto deciso, formando figure geometriche ben precise e allo stesso tempo fantasiose e indefinibili. Fra i suoi temi preferiti spiccano le croci e i presepi, segni evidenti di una profonda fede e religiosità che caratterizza il pittore.Numerose sono le opere astratte, delle quali cogliere il senso è difficile, se non impossibile. Forse, però, il segreto di tali quadri è proprio quello di voler comunicare “incomunicabilità”, come se volessero restare incomprensibili per rispecchiare e sottolinare la confusione della realtà contemporanea, confusione che affligge ognuno di noi.Infatti, Nicola Rossi, così descrive l’arte del Manganaro :” Un caos sgraziato di materie, segni, forme, colori, volumi, un groviglio di messaggi intrinsecamente e deliberatamente contorti, supportato da tecniche sapienti, ma anche casuale, inconsapevole ed insondabile, terrificante come un primordiale precipizio: una pittura che ci disorienta perchè sentiamo d’istinto essere essa stessa disorientata”.L’artista distorce volti e oggetti, gioca a piacimento con luce e ombra per trasmettere inquietudine e, contemporaneamente, desiderio di sognare e continuare a sperare.